Cosmi: "Un errore rimanere a Brescia"

Intervistato in esclusiva da Tuttomercatoweb, l'ex tecnico del Brescia Serse Cosmi ripercorre le tappe che hanno portato al suo esonero a inizio stagione e consiglia ai club di Serie A alcuni suoi ex giocatori.
Quanto le manca stare lontano dai campi di gioco in questo periodo?
"Tantissimo perché quando magari il rapporto si interrompe a poche giornate dalla fine uno ha la consapevolezza di aver lavorato comunque quasi un anno, mentre invece quando il rapporto si conclude a fine settembre diventa tutto più duro perché passa un anno dove devi informarti, guardare le partite, ma ti manca il fatto di fare gli allenamenti o vivere con la squadra".
Come vive il fatto che ormai le squadre non abbiano il tempo di aspettare un allenatore?
"Io ho fatto l'errore enorme di rimanere a Brescia avendo comunque intuito che il rapporto fra me e il presidente era deteriorato. Per il mio carattere pensavo che la squadra potesse confermarsi e migliorare un campionato finito male per vari motivi, invece non ho avuto la capacità di capire che era un esonero annunciato. Questo comunque è il calcio e nel bene o nel male gli allenatori diventano bravi o meno bravi in brevissimo tempo, non c'è la capacità di valutare nel lungo tempo quanto si vale".
Secondo lei il presidente non le ha perdonato il fatto dei playoff o c'è stato altro?
"Altro non so, a me non è stato detto. Di sicuro la non promozione è stata considerata un fallimento da alcuni, ma a mio giudizio non era così perché il campionato dell'anno scorso era assolutamente diverso ed irripetibile per il livellamento in basso che c'è stato. Lo scorso anno il Brescia a questo punto era quinto con dieci punti in più di ora che è quarto quindi questo significa che il campionato è assolutamente diverso. Nei playoff poi dovevamo essere al meglio della condizione, ma ci sono mancati Caracciolo e Possanzini".
Il Brescia invece quest'anno può fare questa risalita?
"Il campionato è talmente scarso che la qualità del Brescia è superiore a tante altre, anche alle squadre che sono nei playoff. Per me parte favorita perché il Livorno ha deluso a mio giudizio, il Parma e il Bari sono già promessi e l'unico pericolo reale può essere l'Empoli che è una mina vagante. Aveva grandi prospettive poi l'hanno aspettata tutti e se riescono a farla rientrare diventa come nel ciclismo quando riesci a far rientrare un velocista prima della volata e lì diventa tutto più complicato. Ci sono poi anche le situazioni di fortuna e sfortuna, se ti vengono a mancare giocatori determinanti certo le possibilità diminuiscono".
Secondo lei Livorno, Empoli e ci metto anche il Parma hanno deluso?
"No il Parma no perché andrà in A, ha avuto il vantaggio del campionato livellato verso il basso, ma se raggiungerà questo risultato avrà centrato il proprio obiettivo. Le passeggiate in B le ha fatte solo la Juve, ma fino a un certo punto. Livorno ed Empoli, invece, di sicuro hanno fatto meno punti di quanto si pensasse".
Parliamo di suoi ex giocatori, c'è Viviano che ha firmato per l'Inter quindi dovrebbe andare a fare il terzo portiere?
"Non credo, penso andrà a giocare in una squadra di Serie A. Come secondo è giusto che rimanga Toldo, un portiere di grande esperienza, e Julio Cesar è insostituibile. Viviano ha 24 anni e ha bisogno di misurarsi, l'Inter ha fatto bene ad acquistarlo e farà bene a mandarlo a giocare per valutare se avvicinarlo a Julio Cesar o in futuro anche sostituirlo".
Azzardo, il secondo a Firenze?
"A Firenze andrebbe a fare anche il quinto, quello è il suo sogno. La mia valutazione comunque è che ha bisogno di giocare, non ha più 19 anni e a Brescia era già da due anni che doveva andar via perché meritava molto di più. Chiaro che se giochi a Firenze sei fortunato perché sei in una squadra che fa la Champions e lotterà per grandi risultati, ma la mia sensazione è che andrà in una squadra a fare il titolare".
Dove lo vedrebbe bene?
"Per esempio al Genoa, è una piazza che sa esaltare e lui è molto focoso e sensibile al tifo e io lo vedrei bene lì, poi ci sono altre situazioni dove potrebbe essere protagonista".
Altri giovani del Brescia che consiglia di comprare?
"Se stesse in buone condizioni fisiche credo che Zambelli sia un giocatore assolutamente da A e anche di grosso livello. Credo sia l'unico giocatore di un certo livello, non c'è un Hamsik, un Santacroce o un Mannini oggi, ma il Brescia ha un settore giovanile che magari nel giro di due anni tirerà fuori altri giocatori di quel livello come successo in parte con Savio".
E Zambelli a chi lo consiglia?
"Al Torino perché è un giocatore con qualità vere e che dà tutto quello che ha e non fa finta di impegnarsi. Per questo lo identifico con quello spirito".