Quei no scandalosi a Milito. Orsato voto 0. Viva Abate. Donadoni-Ventura: la differenza
Estate 2008, che scandalo. Diego Milito farebbe di tutto e di più per tornare in Italia. Si taglierebbe l'ingaggio, metterebbe qualche clausola nel contratto, partirebbe a piedi da Saragozza dove la sua storia è ormai alla frutta. Valutazione: da dieci ai dodici milioni. Ora, è chiaro che quando ti offrono Milito a dieci-dodici milioni se non lo prendi (subito) significa che stai dormendo e che nessuno ti ha svegliato come avrebbe dovuto. Milito voleva la Juve, ma fu proposto al Napoli: arrivarono due no così secchi e così decisi che ancora oggi non riesco a farmene una ragione. All'ultimo secondo della sessione di mercato, anzi quasi fuori tempo massimo (ricordate il lancio del contratto con la porta dell'ufficio tesseramento ormai sbarrata?) la geniale idea fu di Preziosi. Oggi se Huntelaar vale 15, Milito vale 35. Si parla giustamente di quel delizioso interprete che è Eto'o, ma si trascura un po' troppo questo ragazzo che fa pentole e coperchi, che risolve qualsiasi problema, che gioca con e per la squadra, che soltanto Diego Maradona può decidere di mandare in tribuna o in panchina. Se nell'estate del 2008 qualcuno non fosse stato miope, la storia di Milito avrebbe avuto un altro epilogo. I meriti del Genoa crescono a dismisura, quelli dei presunti esperti di mercato che avevano avuto Milito su un piatto d'argento scendono abbondantemente sotto lo zero. Io avrei preso Milito, soprattutto a quelle condizioni, anche se avessi avuto quattro attaccanti bravissimi e ai massimi livelli di competitività. Intanto, viene esaltata l'Inter che ha contenuto il Barcellona, dicono che non avrebbe potuto fare di più, che sono stati limitati i danni. Sarà vero, ma mi permetto di ricordare che non si vince la Champions, in ogni caso non si fa troppa strada, limitando i danni. L'Inter deve cambiare marcia, altrimenti non si arriva oltre gli ottavi. Il tempo c'è, importante non sprecarlo.
Oggi si torna in campo e si impongono alcune riflessioni sugli allenatori. Due settimane fa vi disse che il candidato per l'Atalanta sarebbe stato Antonio Conte, e non Beretta o Arrigoni come qualche giornale ha scritto fino a poche ore dall'annuncio del nuovo tecnico. Conte era un vecchio innamoramento dell'Atalanta, la prima scelta se il ragazzo leccese non avesse chiesto tempo in attesa di una (complicata) fumata bianca juventina. A quel punto l'Atalanta decise di andare su Gregucci che - sinceramente - si era capito subito che non sarebbe stato l'ideale successore di quel mago di un Del Neri. E' giusto che Conte torni a lavorare dopo un anno e mezzo così intenso e ricco di novità a Bari. Così come sarebbe il caso che Donadoni non si irrigidisse dopo ogni domanda sul Napoli. Caro Donadoni, se dopo 50 e passa milioni investiti sul mercato (spesi bene o spesi male si vedrà) lei ha collezionato quattro punti in quattro partite, imbarcando acqua a Genova, è giusto che le pongano determinati quesiti. Ed è giusto che lei non diventi permaloso, perché quando vai a Napoli devi sapere accettare gli onori ma anche (e soprattutto) le pressioni. Donadoni è come Lippi: se non gli piace la domanda, risponde male. Siccome non ci sono offese, ma semplici curiosità, sarebbe bello metterci un minimo di serenità. E di disponibilità. Sarebbe soprattutto importante avere le idee chiare in campo, il Napoli non possiede ancora un'identità tattica, la riflessione è dedicata ai tanti signorsì che la scorsa primavera avevano definito Donadoni la migliore scelta possibile (io non appartenevo a quel coro). Il mercato può avere avuto dei lati oscuri, ma di sicuro è un Napoli che deve stare fisso nella parte sinistra della classifica, e non nelle ultime posizioni. Complimenti vivissimi a Ventura che tatticamente lavora come pochi, ha dato fiducia ai giovani della difesa, quel Ranocchia non a caso piace alla Juve, ha impostato schemi di assoluta qualità negli ultimi trenta metri.
Il Bari ha speso un'inezia rispetto al Napoli, la differenza la fanno anche gli allenatori, Donadoni memorizzi, prenda esempio da Ventura e porti a casa.
C'è un "finalmente" che mi riempie di gioia. Finalmente il Milan si è accorto di Abate: corsa, cuore, qualità, temperamento, attaccamento. Ignazio nostro è un grande ragazzo e un esterno da seguire con attenzione. Io ho sempre sostenuto che in questo Milan avrebbe dovuto giocare ovunque, anche negli ultimi trenta metri, garantendo i rifornimenti per gli attaccanti. Adesso che lo hanno proposto come laterale difensivo, con brillanti risultati all'esordio, mi sta bene lo stesso. L'importante è che giochi, l'importante è che il Milan capisca di avere in casa un talento che merita la massima visibilità possibile e immaginabile. Più che la musichetta Champions, il Milan dovrebbe intonare - sempre - la musichetta Abate: io la penso così.
Ritenendo Orsato uno dei migliori arbitri del nostro campionato, tra i primi tre della classifica, giudico il suo comportamento di Cagliari come minimo pilatesco. Se anche, come dicono in Figc, la decisione di sospendere la partita non doveva essere la sua, io - se fossi stato Orsato - mi sarei attivato al massimo per favorire uno stop definitivo della sfida in questione. Gli ululati verso Balotelli erano un'occasione da prendere al volo. Orsato se n'è guardato bene, voto zero. E su Collina designatore lasciamo perdere, per cortesia.
L'appuntamento con gli amici di Facebook va avanti con la stessa intensità, da molti mesi. Sono io che ringrazio voi, questo filo diretto aiuta tutti e ci permette un confronto sincero, continuo e spero anche concreto per voi. Grazie ad Alberto Di Prizio (credo che Moratti tutelerà sempre più il bilancio, ma il prossimo colpo di mercato dipenderà molto dal felice assalto o meno alla Champions League), Marco Piscitello (Russotto non ha avuto la chance che avrebbe meritato. Il Fantacalcio di Facebook? Ti ringrazio, ma non ho un minuto libero), Andrea Barricelli (per la Champions le due spagnole più rappresentative hanno i mezzi per arrivare fino in fondo. Cosa penso di Ranieri? Concreto, molto concreto, ma sono per un altro calcio), Emanuele Parlati (chiedo venia, ti rispondo subito: Coutinho è un talento monitorato per il prossimo giugno. E' forte, ha numeri eccellenti, ma scarsa continuità. Ed in Europa tutto da scoprire), Ciro Borriello (su Santacroce la penso allo stesso modo), Nicola Matteo Cavanna (Belinghieri migliorerà, Diana non è inutile,. Pratali in B ci sta benissimo), Giannu Succu (pardon per il cognome sbagliato, rimedio subito. Il Milan sui serbi ha fatto soltanto un sondaggio, per il momento), Christian Guglielmi (difficile pensare a un Genoa inattivo in una sessione di mercato), Fabrio Capozio (capisco la tua disamina sui gemellaggi), Luca Manna, Antonella Armeni (Rizzato e Volpi si riprenderanno, ne sono convinto), Valerio Vannicola (non credo che il budget dell'Ascoli preveda Stellone. Di Napoli in ogni caso non sarebbe stato possibile per problemi di tesseramento), Ale Sacci (sei stato carinissimo), Fabio Sagarriga Visconti (Inzaghi da Nazionale, perché no?), Ludovico Megalini (Sestu avrebbe potuto dare una mano, ma l'organico della Reggina resta di qualità. E vedrai che anche il portiere Cassano saprà darti le risposte giuste), Gianluca Grazioli (la tua chiave sulla Fiorentina non è peregrina), Gianmarco Milardi (condivido molto la tua analisi), Stefano Zoccali (Ventola aspetta, Ferri si è sistemato a Vicenza, Stellone si sta avvicinando alla Salernitana, Spinesi starà alla finestra fino a novembre, Stovini vuole la serie A), Christian Mazzoni (hai proprio centrato la cosa che mi sta più a cuore: servilismo mai. Sull'Inter in Champions avrai letto il mio giudizio), Carlo Sferrazza (Fellaini diventerà presto un uomo-mercato), Antonio De Carluccio (prima di proporre la tua coppia andrebbero risolti altri problemi tattici), Alessandro Fortunato (i rapporti dipendono dai risultati ultimamente non buoni. Zuniga è costato tantissimo, soprattutto se dovesse stare più in panchina che in campo), Samuele Festa (il Parma ha centrato un mercato da "sette", può essere sorprendente fino all'Europa League).
Ringrazio Domenico Tortora e Joe Gallesi per gli inviti rispettivamente ad una partita del Napoli e ad una del Parma, se riuscissi a ritagliarmi un paio di ore di tempo accetterei volentieri. Un saluto ad Andrea Teza (capisco il tuo sfogo), Alessandro Ianniello (certo che Muntari andava sostituito prima), Ezio Lippa (su Antonio Sala sono d'accordo, ospite frizzante), Mirko Masella (ma sarebbe stato difficile in ogni caso sognare Messi all'Inter), Daniele Del Monaco (goditi questo momento, l'estate è lontana, magari la Samp va in Champions e conferma tutti), Antonella Greve (non hai più fiducia sulla Reggina? Sbagli), Vincenzo Federico (resterei deluso da Giovinco soltanto se giocasse almeno dieci partite di fila senza incidere), Costantino Cipriano (sei gentile, ma per dire che un pronostico è stato bucato bisogna aspettare giugno, o no?), Giuseppe Avallone (la superficialità della Salernitana fa a cazzotti con il rispetto verso i tifosi), Alessio Bigotti, Giacomo Tacchella (difficile che entrambi raggiungano il Genoa a gennaio), Vincenzo De Maso, Alberto Donzuso (Mazzarri ha un contratto oneroso con la Sampdoria, non sono convinto al cento per cento che quella da te proposta sia una soluzione scontata), Daniele Toriello (Cari ha l'entusiasmo di un ragazzino: lasciamolo lavorare, le principali colpe sono della società), Vincenzo Origine (mi conosci poco, perché dovrei deviare - proprio io - le domande pesanti? Non hai letto nei mesi scorsi il mio giudizio sulle più recenti operazioni di Marino? Evidentemente eri distratto).
Un grazie volante a Dario Baccellieri, Luigi Latino, Marco Barbarulo, Vittorio Toio Rainone, Luca Pollin, Raffaele Sabatino, Roberto Cubeddu, Gerardo Stefano De Angelis, Giuseppe D'Ambrosio, Nino Orfello (forse i tuoi giudizi sono affrettati), Daniele Davì (auguro a Zenga di mangiare il panettone), Gianluigi Romano, Salvatore Ventimiglia, Marco Cimmino, Guido Filippi (a gennaio non so, a giugno è possibile), Luca Rumolo (se giocasse sempre da Lavezzi varrebbe 45 milioni), Giorgio Semonella, Francesco Ambrogio, Vincenzo De Giorgio (la penso al 100 per cento come te).







