Lecce, il punto sul mercato
A pochi giorni dal termine del calciomercato, ma soprattutto a meno di una settimana dall'esordio in campionato, De Canio urla tutto il suo dissenso alla campagna acquisti sin qui condotta dalla dirigenza giallorossa. Un urlo silenzioso quello del tecnico materano che prende le sembianze di strane scelte di formazione effettuate durante la gara amichevole contro il Valencia. Che il mago della promozione dalla B alla A fosse scontento lo si era già notato quando lo speaker dello stadio annunciava le formazioni. Il 4-3-2-1 proposto inizialmente era viziato dalla posizione in campo del centrocampista Vives che fungeva da fluidificante destro. La pur buona volontà del campano non è stata sufficiente ad arginare la furia spagnola su quel versante, implacabile anche quando nel secondo tempo il "buon Beppe" è stato sostituito dal giovane Donati. È qui che si scopre la prima insufficienza del mercato salentino. È qui che De Canio da tempo chiede rinforzi: Stankevicius, Padalino e l'ultimo in ordine di interessamento Mikael Lustig. Difficile arrivare ai primi due, l'ingaggio è proibitivo, più facile invece è l'aggancio al laterale destro del Rosenborg. Seppur completa dal punto di vista numerico, la difesa sembra essere ancora il tallone d'Achille della squadra. Perforata in lungo e in largo da Vicente e compagni, il reparto centrale sembra presentare diverse pecche dovute alla scarsa reattività e velocità di Ferrario e soci e, problema non certo trascurabile, alle attuali insormontabili barriere linguistiche.
L'attacco invece si caratterizza per la presenza delle tre incognite: Olivera, Chevanton, Corvia. I primi due reduci da infortuni e stagioni poco felici nei rispettivi campionati di provenienza, il terzo torna in serie A dopo una splendida stagione di B. Scommesse. Guai quindi a pensare che possano garantire quel bottino di reti necessario per la permanenza. Oltretutto anche numericamente sembrano un po' pochini, da qui la scelta dello stratega lucano di schierare Munari centravanti nell'ultima parte della gara di domenica scorsa. Inequivocabili segnali lanciati nel momento più delicato della stagione e del mercato.
Sembra saltare l'obiettivo Obinna, in queste ore vicino al West Ham, in stand by la trattativa che porta al baby Marilungo. Più semplice arrivare a David Di Michele, il Torino non vede l'ora di disfarsene.
In un mercato a costo zero, dove l'unica spesa si chiama Piatti, non puntellare l'organico investendo delle risorse economiche è quanto meno azzardato.







