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ESCLUSIVA TMW - Scala: "Crisi in Europa figlia della situazione generale in Italia"

ESCLUSIVA TMW - Scala: "Crisi in Europa figlia della situazione generale in Italia"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 12 dicembre 2013, 22:302013
di Gaetano Mocciaro

L'Italia porta una sola squadra agli ottavi di Champions League. Paragone impietoso con Germania, Inghilterra e Spagna e segno evidente di come la nostra Serie A sia ormai fuori dal podio dei top campionati. Lontani i tempi in cui le nostre rappresentanti arrivavano sempre in fondo, come il Parma di Nevio Scala, che negli anni '90 ha centrato tre finali europee vincendone due. Ai microfoni di Tuttomercatoweb l'esperto tecnico ci dice la sua.

Nevio Scala, la fase a gironi di Champions ci dà un quadro impietoso: una sola italiana agli ottavi, mentre Germania e Inghilterra ne portano 4 su 4. Sono lontani i tempi in cui dominavamo

"In effetti stiamo vivendo quest'anno soprattutto un'annata molto penosa e se sosteniamo che questo è il campionato più bello del mondo diciamo cose poco vere. Credo che questa situazione sia figlia della situazione che l'Italia sta vivendo anche a livello politico, generale. Neanche il calcio si salva da questa deriva. E aggiungo che questa situazione non è figlia di quest'anno, ma di politiche precedenti, di anni in cui non abbiamo capito che bisognava voltar pagina e cambiare le cose. Si doveva investire nel settore giovanili e invece abbiamo cercato grandi acquisti".

Dall'altra parte si snobba spesso l'Europa League e questo va a discapito del ranking

"Nella mentalità italiana retrocedere in Europa League è qualcosa di negativo. Dimenticano che questa è l seconda competizione europea che a me col Parma ha dato grandi soddisfazioni, prestigio e luminosità sia con la Coppa delle Coppe che con la Coppa Uefa. Queste competizioni vanno prese con grande entusiasmo e bisogna smettere di essere snob, sebbene sia una cosa insita nel nostro dna".

Quanto crede possa durare questo momento per le italiane?

"Non è facile fare previsioni di questo tipo. Questa decadenza è preoccupante e non vedo grandi alternative a breve. Nel senso che le squadre che hanno costruito qualcosa dovranno rinnovare tutto. Penso invece alla Germania e cito l'esempio del Borussia Dortmund che ho allenato. Da allora ci misero 5-6 anni per tornare ad essere una squadra competitiva. Il club ha lavato da cima a fondo le cose che aveva in passato. Un colpo di spugna che ha portato a costruire uno stadio straordinario, a porre le basi dai settori giovanili e a investimenti in mercati ritenuti da noi minori, come l'Europa dell'Est dove con poco sono arrivati giocatori davvero importanti, come Lewandowski, per fare un esempio. Il punto è che noi non accettiamo che per vincere serva aspettare due-tre anni. Vogliamo la vittoria immediata e nel calcio non può esistere".

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