Top & Flop di Sorrento-Nocerina
C'è un episodio che più di tanti descrive lo splendido pomeriggio del Sorrento. Quando dalla Tribuna i tifosi esultano per il pari del Latina, e lo comunicano ai giocatori in campo, le reazioni degli atleti rossoneri sono composte. Nessun gesto fuori posto e massima applicazione sul match. Tre minuti dopo arriva il 3-0 di Bernardo che chiude una partita in realtà mai iniziata. Segno di una tensione agonistica suprema, di serietà professionale, di concentrazione. E' l'istantanea di un gruppo che non ha mai mollato. Che ha voluto rispondere a muso duro a scettici e pessimisti. Che ha saputo andare oltre i propri stessi limiti surrogandoli con la rabbia e la cattiveria. La Nocerina ha potuto fare ben poco contro una squadra così inferocita. A parziale discolpa del team di Auteri, va detto che i Molossi hanno sofferto le dimensioni ridotte del sintetico dell'Italia. Disimpegnarsi su un campo così, quando si risponde al comandamento che impone la ricerca della profondità sui due esterni offensivi, è sempre assai complicato. Gli ospiti hanno comunque mantenuto un certo predominio territoriale, facendo lavorare molto la coppia mediana Bruno-De Liguori. Ma ogni iniziativa veniva inesorabilmente murata dalla difesa rossonera che, in definitiva, non ha corso grandi pericoli. Nel 4-2-2 di Papagni bene Guitto, assist-man posizionato sulla fascia destra, libero di inventare e persino di puntare a rete. Devastanti, come spesso accade, Tortolano e Bernardo. Ad un ritrovato Corsetti si è aggiunto Arcuri, finalmente abile ed arruolabile. Bene anche Salvi nel suo taglia e cuci ed autorevole la prestazione del duo difensivo Di Nunzio-Terminiello. Elementi che dovrebbero indurre Papagni, ci si augura, ad una riconferma in blocco di questo scacchiere anche nel primo spareggio col Prato. Nella Nocerina, una difesa disastrosa ha fatto pendant con una fastidiosa anemia offensiva a causa della quale il pur volenteroso Evacuo non ha mai potuto afferrare lo spunto giusto. Ma la differenza ieri l'hanno fatta le motivazioni. Quel sentimento in grado di sconvolgere luoghi comuni e certezze acquisite. Da incorniciare i due minuti che hanno separato la fine del derby in Costiera dal fischio finale dello stadio dei Marmi, dove era stato accordato un recupero più esteso. Una profonda, seppur breve, full immersion terminata in una piccola festa che ha coinvolto in un abbraccio appassionante dirigenti ed addetti ai lavori. Ora il Sorrento può sperare nella salvezza. Sarebbe un piccolo miracolo. E a volte i miracoli accadono.
TOP
Bernardo (Sorrento, nella foto)
Lo abbiamo detto: devastante. Gioca da prima punta, un ruolo che non gli si addice. Ma ha il compito specifico di aprire gli spazi per gli inserimenti dei compagni. Lo fa egregiamente, che sia di testa o di piede, perchè è un lottatore nato oltre che un professionista esemplare. La doppietta di giornata (secondo gol da manuale) premia il suo sudore. Lo meritava.
De Lucia (Nocerina)
Sui gol non ha colpe ed, anzi, si produce in alcuni interventi salvifici. Ed è per questo che si fa notare di più nella grigia giornata dei suoi compagni.
FLOP
Kostadinovic (Sorrento)
Non che la sua prestazione sia stata tutta negativa, sia chiaro. Ma a volte pasticcia ed è poco lucido. Svolge il suo compito poi esce per infortunio nella ripresa. Merita almeno l'in bocca al lupo.
Diagouraga (Nocerina)
Parte da titolare dopo due brevi apparizioni con Benevento e Carrarese. Ma fisicamente non sembra a posto e la testa non gira. Bernardo e Corsetti, con l'apporto di Tortolano e Guitto, fanno il bello ed il cattivo tempo e lui soffre. Meglio di lui Chiosa, che si rende protagonista di alcune chiusure più efficaci.