Paloschi: tre gol ed un messaggio al ct: "Per il Mondiale ci sono anche io"
Se si candida Toni che ha una squadra che gioca interamente per lui, se Immobile è un papabile ed ha un certo Cerci a fargli gli assist, se Destro è un forte candidato giocando in un attacco da 68 gol, se Cassano è giorno dopo giorno sempre più una certezza giocando però in un altro ruolo, perchè Alberto Paloschi non dovrebbe sperare in una chiamata azzurra, lui che con 13 gol ha contribuito per il 50% ai 30 punti in classifica del Chievo Verona?
Non ci sono motivi, considerando anche che il numero 43 gialloblù è già stato nei pensieri di Prandelli, che lo ha chiamato nella precedente mandata di stage, e facilmente potrà tornarci sfoderando prestazioni come quelle di ieri. Tre gol, diversissimi tra loro, ed anche un assist, a certificare una maturazione tecnica e tattica di quello che era e rimane in ogni caso un predestinato, con un gol dopo 18 secondi dal suo debutto tra i giganti della Serie A a 18 anni e qualche giorno.
E' altrettanto vero, che un vero rapinatore d'area al momento nella squadra di Prandelli non c'è, uno alla Inzaghi per capirci, mentore del giovane Paloschi al Milan e modello indiscusso, per sua stessa ammissione. Osvaldo, Cassano, Rossi, Balotelli, Destro, anche lo stesso Immobile, tutti attaccanti di movimento, dalle caratteristiche ben diverse rispetto a quelle dell'attaccante di Chiari. Una candidatura forte, tre gol con un destro un messaggio non tanto cifrato: "Per il Mondiale c'è anche la carta Paloschi"







