Borussia Dortmund, un declino che parte da Gotze e Immobile
In due anni il Borussia Dortmund è passato dal dominare il Real Madrid al Signal Iduna Park a lasciarci le penne contro la Juventus. Quattro a uno ai Galacticos, zero a tre dai bianconeri. Con in mezzo un'altra vittoria, straripante, contro le merengue di Ancelotti, con il solo Mkhitaryan a colpire il palo in mezzo al deserto, altrimenti ci sarebbe stata un'altra grande qualificazione per i gialloneri. E un'altra delusione per i madrileni, poi vincitori della Champions. Il declino è innaturale, soprattutto considerando che molti dei protagonisti di ieri erano in campo uno e due anni fa, eccezion fatta per Piszczek infortunato (e Papastathopoulos è stato ai limiti del guardabile) e per Blaszczykowski, ieri solo spettatore perché gli è stato preferito Kampl. Animo operaio per il BVB, in grossa crescita dopo le stagioni al Salisburgo, ma lo sloveno non è stato all'altezza della situazione. Si farà, pur non essendo più giovanissimo, ma questa gara l'ha steccata completamente, e non solo tricoticamente parlando.
E gli altri? Gli assenti illustri sono due: Mario Gotze e Robert Lewandowski. Il primo è stato venduto al Bayern Monaco tramite il versamento dell'intera clausola rescissoria, 37 milioni di euro. Non pochi, ma nemmeno troppi, considerando che è costato di più Javi Martinez. E soprattutto non un esborso esagerato per chi fattura più di 400 milioni di euro all'anno.
Il polacco, invece, è finito al Bayern a parametro zero, dopo un'offerta di 30 milioni di euro nel 2013, non accettata, e un contratto firmato anzitempo (proprio nella Primavera del 2013) che ha dato non poco fastidio ai vertici del Borussia: va detto che Lewandowski è stato un grande, grandissimo professionista, giocando comunque a livelli altissimi la sua ultima annata in giallonero.
Lewandowski-Gotze-Reus, con la bravura operaia di Kuba o Grosskreutz sulla destra: questa era l'idea di Klopp, il quale è stato costretto a portare dei correttivi. Aubameyang, l'unico acquisto buono degli ultimi due anni, che però non è una prima punta. Più da esterno, e ieri avrebbe dovuto essere impiegato lì: era in ballottaggio con Gabbiadini. Mkhitaryan è un grosso flop, almeno finora, così come il ritorno di Shinji Kagawa. Infine Ciro Immobile, preferito a Morata, mai realmente integrato nel tessuto teutonico, con la possibilità - anzi, probabilmente la certezza - di tornare in Italia nel prossimo mercato di giugno. Gli errori sono stati grossi, probabilmente grossissimi, come quelli di non voler rinnovare una difesa che è sempre quella da anni, di non cercare un portiere degno di questo nome (per Weidenfeller c'è un credito di riconoscenza inestinguibile, ma non è mai stato un fenomeno). Ciò nonostante Klopp sorrideva dopo la partita, è andato a casa con il suo zaino e, nonostante quello che dicono da più parti, vorrebbe rifondare il Borussia. Perché è troppo semplice fare come Gotze e Lewandowski, per finire dai più forti. È più bello diventarlo costruendo una squadra: Klopp ha sempre detto di voler diventare il Ferguson di Dortmund, senza andarsene via per nuove panchine. E dopo un'annata così balorda lo sarà ancora di più.







