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Quattro chiacchiere con Gianfranco De Laurentiis

Quattro chiacchiere con Gianfranco De Laurentiis
giovedì 26 aprile 2001, 20:572001
di Germano D'Ambrosio
E' il conduttore di “Dribbling” e “Pole Position”, ma in piu’ di trent’anni di carriera è diventato la colonna portante della redazione sportiva della Rai. Tutto Mercato ha sentito il suo parere

D: L’argomento del giorno è inevitabilmente il caso doping. Chiaramente un discorso del genere richiederebbe tantissimo tempo ed un’analisi troppo approfondita ma in sintesi, secondo lei, la colpa è delle società, dei giocatori o di chi altro ??

R: Se riuscissimo a capire di chi è la colpa saremmo già avviati verso la risoluzione del problema. Purtroppo ancora non sappiamo di chi è la responsabilità, e se prendiamo per buone le affermazioni dei giocatori, che sembrano i piu’ preoccupati, i quali sostengono di essere all’oscuro di tutto, allora il quesito diventa davvero di difficile risoluzione. Secondo me, quello del doping è comunque un problema da risolvere dal punto di vista scientifico e medico; un problema da risolvere pero’ in fretta, perché a mio parere è uno dei piu’ terribili del nostro calcio. Certa è una cosa: meno medicinali prendono i giocatori, e meno si rischia…

D: Un altro argomento che infiamma in questi giorni tutte le tribune sportive è senz’altro la rivalità, soprattutto fuori dal campo, tra squadre del Nord e squadre del Centro-Sud. E’ ormai sotto gli occhi di tutti il fatto che la Roma e la Lazio abbiano assunto in questi ultimi anni un potere anche politico non indifferente, e ne è la prova cio’ che è successo la settimana scorsa per le convocazioni degli argentini. Ma “il vento” è veramente cambiato oppure il potere ritornerà presto al Nord ??

R: Il vento non è cambiato, penso che il potere politico di Roma e Lazio, che comunque c’è indiscutibilmente, derivi soprattutto dai risultati. Prendiamo ad esempio proprio il caso degli argentini e della contesa con la Federazione argentina: una cosa è chiedere di trattenere dei giocatori quando si lotta per lo scudetto, ed un’altra è chiederli quando si lotta per il sesto posto.

D: Le squadre italiane sono state tutte eliminate dalle Coppe Europee. Come giudica questo fenomeno ed a che cosa attribuisce questa strana crisi ??

R: In realtà le squadre italiane non vanno bene in Europa già da qualche anno, quindi non si tratta di un fenomeno poi tanto occasionale come molti sostengono…tra l’altro è un qualcosa di molto strano, perché le italiane sulla carta sono forti. Ma qualcosa, indubbiamente, manca: che sia il caso di puntare finalmente su giocatori italiani, ad esempio, come io ripeto ormai da anni e anni ??

D: Passiamo invece all’argomento calcio mercato: la fase estiva è infatti alle porte. Quale sarà, secondo lei, il colpo piu’ clamoroso ed la telenovela piu’ lunga, dopo il giallo Rivaldo dell’anno scorso che è durato per mesi e mesi ??

R: E’ ancora presto per fare delle ipotesi, ma secondo me quest’anno piu’ che sugli attaccanti, come lo scorso anno, il mercato ruoterà soprattutto intorno a difensori e portieri. Penso a Buffon e Toldo e a Thuram e Cannavaro, che almeno in Italia sono i giocatori dei quali forse si parlerà di piu’ in estate: intorno a loro c’è infatti una forte contesa.

D: Probabilmente la curiosità maggiore del prossimo campionato sarà vedere l’operato dell’esuberante e folkloristico Terim in una squadra rigorosa e di classe come il Milan. Secondo lei, riuscirà il turco a far bene anche nella fredda Milano ??

R: Innanzitutto non darei ancora per scontato l’arrivo di Terim a Milano; se Maldini e Tassotti porteranno il Milan in Champions League sarà difficile sbattergli la porta in faccia. Comunque Terim è bravo, ed il fattore ambientamento non penso che influirebbe piu’ di tanto; d’altronde anche Helenio Herrera ha allenato a Milano, ed anche lui era un bel “caratterino”…Il turco poi è molto duttile, piu’ di quanto sembra.

D: Un altro motivo di curiosità sarà vedere il neo-romanista Antonio Cassano all’opera. Secondo lei, nell’acquisto del barese da parte dei giallorossi, quanto c’è di rischioso ?? Ha fatto bene Sensi ad investire una grossa cifra su di lui oppure magari è stato troppo precipitoso ??

R: Ovviamente investire su un giocatore cosi’ giovane è sempre una scommessa, ma io penso che ne sia valsa la pena. Pollice alzato, quindi, per il presidente Sensi, che in questi ultimi anni ha “imparato” a gestire in maniera piu’ equilibrata la campagna acquisti. Bene ha fatto la Roma a prendere Cassano, che quando arriverà a Roma sarà sicuramente piu’ maturo anche mentalmente.

D: A proposito della Roma: dal punto di vista strettamente tecnico, qual è stata la carta in piu’ nella campagna acquisti della Roma che ha permesso di staccare tutte le altre pretendenti allo Scudetto ??

R: Difficile dirlo, sono tante le componenti che hanno contribuito. Senz’altro pero’ la mossa piu’ inaspettatamente giusta è stata quella di Walter Samuel, una pedina davvero fondamentale. Dagli altri, Emerson e Batistuta su tutti, ci aspettavamo già in anticipo questi risultati.

D: Molti club stanno avviando una politica “verde”, destinata alla valorizzazione dei giovani italiani. Se lei dovesse consigliare ad un club un giocatore giovane da acquistare, che nome farebbe ??

R: Non ho dubbi a riguardo: senz’altro il giovane Pinardi dell’Atalanta.

D: Per finire un commento sulla sua straordinaria carriera: piu’ di trent’anni come giornalista sportivo al servizio della Rai. Quali consigli si sente di dare a chi vuole intraprendere questa professione e qual è il segreto per raggiungere un livello altissimo come lei ha fatto ??

R: Senz’altro quella del giornalista sportivo è un’attività molto affascinante: per “sfondare” bisogna avere soprattutto molta costanza. E’ un mestiere dove non vai avanti attraverso i concorsi, e dove anche le raccomandazioni servono fino ad un certo punto. Bisogna fare molta gavetta e spesso lavorare in maniera molto oscura, ma tenendo sempre presente quali sono le prospettive, se si ha successo. Ci vuole una grande resistenza, sia fisica che morale.