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Gennaio: poche emozioni, tanto risparmio

Gennaio: poche emozioni, tanto risparmio
domenica 10 febbraio 2002, 14:572002
di Germano D'Ambrosio

Ci si aspettava senza dubbio di piu' da questo mercato di riparazione di Gennaio, tradizionalmente foriero di colpi non incredibili ma comunque considerevoli da parte dei nostri club. Senza andare a scavare negli archivi di un millennio fa (quello che si è concluso con il 1999), basta ripensare al Gennaio 2000, quando in pieno clima da post-millenium bug la Roma prendeva Nakata, il Milan Chamot e Jose Mari vendendo Weah al Chelsea, l'Inter si assicurava il trittico Mutu-Cordoba-Seedorf, giusto per citare alcuni esempi. L'anno scorso teneva banco il caso dell'allora barese Cassano, conteso da Roma e Juventus, mentre il Napoli risolveva il dubbio tutto sudamericano tra Martin Palermo ed Edmundo a favore del secondo. Ferrante e Materazzi per l'Inter, Kaladze al Milan, Castroman e Poborsky alla Lazio. Altri tempi: quelli in cui si spendeva e si spandeva, e la riparazione in corsa era cosa di massima priorità. Nel Gennaio 2002 appena trascorso siamo stati invece in ansia per il trasferimento di Baiocco alla Juve, o di Sukur al Parma, abbiamo trepidato per Adriano alla Fiorentina.

Con tutto il rispetto, ma rispetto agli esempi citati sopra non c'è confronto. Come paragonare un mercatino rionale ad un grosso centro commerciale. Tutti sono rimasti un po' con l'amaro in bocca, desiderosi di assistere ad un film del quale, a pochi minuti dalla rappresentazione, si è rovinata la pellicola. Ma niente musi lunghi, per favore! Certo, è stato un Gennaio non esaltante, ma non siamo poi noi stessi a ripetere che nel calcio girano troppi soldi, e che le società dovrebbero limitare le loro "follie" economiche? Detto fatto. Parliamoci chiaro: gli sprechi miliardari, assolutamente dannosi e da combattere, sono portatori di emozioni. Tutto il resto, come direbbe Califano, è noia.