ESCLUSIVA TMW - Giancarlo Antognoni: "Se Del Piero lascia la Juve, rimarrà una bandiera"
Per cercare di capire il parere di un ex calciatore sul calcio dei nostri giorni e tutte le sue sfaccettature, noi di Tmw abbiamo incontrato Giancarlo Antognoni, definito da chi lo ricorda in campo con immenso piacere l'ultimo grande "romantico" che il calcio italiano ci ha regalato.
Con lui tanti sono stati i temi affrontati: dai casi Iaquinta e Cassano alle situazioni di Toldo e Del Piero, passando per Toni e i fischi di Palermo.
Si dice che il calcio di oggi è privo del bel gioco che caratterizzava il calcio dei suoi tempi. Lei, da grande calciatore qual è stato, cosa vuol dirci a riguardo?
"Ogni epoca ha il suo tipo di calcio. Ogni dieci anni cambia qualcosa però il calcio rimane sempre uguale, possono cambiare i metodi, il calcio però è sempre bello per chi lo ama. Certo lo spettacolo viene spesso a mancare perché i tipi di gioco sono completamente diversi da quelli miei".
Tornando al calcio attuale, che ne pensa dei casi analoghi scoppiati nelle ultime settimane di Cassano e Iaquinta?
"Queste cose prima non succedevano forse accadono oggi perché il giocatore si gestisce da solo".
Oggi sembra che siano 'passati' i tempi delle bandiere. Del Piero e Toldo, sono uomini simbolo delle loro due squadre, ma entrambi sembrano ormai prossimi all'addio rispettivamente a Juve ed Inter...
"Oggi c'è più concorrenza tra le società e i giocatori simbolo, a parte Maldini e Totti che rispettivamente stanno ormai al Milan e alla Roma da parecchi anni, sono difficili da trovare. Del piero se rimane bianconero può essere un'altra bandiera, ma il problema è che non si sa se resta a Torino. Comunque ha già fatto molto e rimarrà un giocatore simbolo anche se dovesse andar via. Certo andando avanti col tempo saranno sempre meno i giocatori rappresentativi, se vediamo che un giocatore può cambiare maglia anche durante l'anno possiamo capirlo meglio. Ritengo tutto ciò abbastanza emblematico, una situazione del genere dimostra quel che dicevo prima: il giocatore può decidere ormai da solo e questo lo spettatore deve capirlo".
Però ancora il pubblico fatica ad interpretare il suo pensiero. Lo dimostra quanto accaduto a Luca Toni nella partita che l'Italia ha giocato a Palermo qualche giorno fa, quando l'attaccante ora viola è stato fischiato da gran parte del pubblico palermitano...
"I tifosi hanno dato la colpa a toni fischiandolo in quella maniera però penso che ci sia stato un 50% di colpe ciascuno, un po' la società e un po' il giocatore, hanno fatto si che Luca cambiasse squadra".
Nel mercato d'estate chi crede abbia lavorato meglio tra le tre grandi?
"Oggi la classifica dice che la Juventus e la Fiorentina hanno fatto meglio in chiave mercato. I viola però, a differenza dei bianconeri, non devono vincere il campionato e al momento hanno una classifica invidiabile. All'inizio si pensava che l'Inter avesse fatto la migliore campagna acquisti ma i risultati non hanno alimentato il pensiero del popolo. Penso che comunque alla fine si ritroverà a lottare per lo scudetto".
A gennaio pensa che ci saranno grossi colpi che faranno scalpore?
"Assisteremo a qualche ritocco, ma non credo che vedremo i grandi colpi, quelli è più facile vederli in estate non a Gennaio. Di questi tempi si puntellano gli organici".