Avellino: le scadenze si avvicinano
La prossima sarà la settimana decisiva per conoscere il futuro dell'Avellino calcio. Ormai i nodi sono venuti al pettine e le scadenze si avvicinavano inesorabilmente. Entro il 5 luglio i fratelli Massimo e Marco Pugliese dovranno provvedere alla ricapitalizzazione per circa 3 milioni e 200 mila euro, mentre ne occorreranno altri due di milioni di euro per mettere a posto i conti. In caso contrario, l'Avellino è destinata al fallimento. Una eventualità questa che terrorizza i tifosi irpini, ma che anche a causa del comportamento dei fratelli di Frigento, bisogna prendere in seria considerazione. Massimo Pugliese, ha detto di attendere e decisioni del Tribunale di Salerno sul dissequestro dell'altro 50 per cento delle azioni dell'Avellino, per procedere alla ricapitalizzazione. Intanto, la società si è fatta trovare impreparata alla prima scadenza federale, quella del 27 giugno e ora dovrà iniziare il prossimo campionato, sia esso d B o di C con una penalizzazione da 1 a tre punti. Altro tema ancora senza soluzione, è quello riguardante il direttore sportivo e l'allenatore. Mentre tutte le altre società, hanno ormai messo a posto questi capitoli, l'Avellino invece tentenna.
I fratelli Pugliese, al momento non sembrano avere le idee chiare e l'incertezza regna sovrana. Credere di poter affrontare le difficoltà del mercato, senza un direttore sportivo è francamente azzardato. La mancanza di un direttore sportivo, sta creando anche il caos per quanto riguarda la vicenda dell'allenatore o le trattative per la cessione dei calciatori. Galderisi, continua a sostenere di avere un accordo con Marco Pugliese, ma fino ad oggi ancora non c'è stata la firma del contratto. Tra i due ci sarebbe stata una stretta di mano, ma Nanu, ancora non è stato chiamato ad Avellino per firmare il contratto. Ad oggi, ancora non è stata scelta la sede del ritiro. I calciatori più rappresentativi stanno ormai optando per altre squadre. L'Avellino, sembra una società allo sbando, e i fratelli di Frigento, danno sempre di più l'impressione di essere stufi di sborsare soldi per un giocattolo che ormai non li diverte più.