Benevento: parla Vagnati
"Avevo molte offerte in C1, ma ho ceduto alla corte serrata del Benevento". Davide Vagnati, classe 1978, centrocampista in forza alla Massese nelle ultime tre stagioni, spiega così il suo "sì" alla società giallorossa. Domani, nel tardo pomeriggio, sarà in sede per firmare un contratto biennale, mera formalità per suggellare una trattativa che andava avanti da giorni e che venerdì sera si è nutrita del tassello più importante, la cessione di contratto dal club bianconero a quello giallorosso, che lo ha acquistato in contanti ad una cifra comunque ragionevole. "Col Benevento ero d'accordo da una settimana - confessa Vagnati -. I miei procuratori, Bordonaro e Landini, erano a Milano e proprio all'ultimo giorno di trattative hanno ricevuto la richiesta del presidente giallorosso, trovando un'intesa verbale. Nei giorni successivi è seguito uno scambio di fax per confermare l'accordo, ma c'era comunque il problema della Massese. Io avevo un altro anno di contratto e la società non voleva lasciarmi partire. Poi, venerdì sera, si è finalmente decisa a lasciarmi andare".
L'operazione era entrata in una fase di stallo, la Massese chiedeva infatti una contropartita economica importante (50mila euro) per privarsi del centrocampista-rivelazione delle ultime due stagioni, richiesto anche da Lucchese, Sassuolo e Pistoiese. "Sono stato io a puntare i piedi - dice Vagnati -, il mio ciclo alla Massese si era esaurito e, pur avendo ancora un altro anno di contratto, ero in cerca di nuovi stimoli. A dire il vero pensavo di meritare una C1 d'alta classifica e le offerte non mi mancavano: il presidente del Benevento però è stato decisamente insistente e sono stato lusingato dalle sua capacità persuasive. In ogni senso".
Un'offerta di quelle che non si possono rifiutare, un biennale sostanzioso che ha convinto Vagnati a scendere di categoria e a trasferirsi per la prima volta al Sud. "Spero sempre nel ripescaggio, è chiaro, ma in ogni caso Benevento è una piazza importante, che può darmi gli stimoli che cerco anche se dovesse restare in C2. Non ci sono mai stato, anzi, non vi nascondo che sono andato subito a vedere esattamente dove si trova sulla cartina, per farmi un'idea delle distanze chilometriche. Soprattutto perché ho dei parenti nel Foggiano, a S. Giovanni Rotondo per la precisione. Vorrà dire che conoscerò anche i luoghi natali di Padre Pio".
Parenti da parte della moglie, Stefania, genovese come lui. Quattro mesi fa la cicogna ha portato loro Manuel.
"Sono già alla ricerca di una sistemazione per la mia famiglia", dice il giocatore, che partirà lunedì pomeriggio alle 15 dall'aeroporto di Genova, accompagnato dai suoi procuratori, Paolo Bordonaro e Ilaria Landini. Atterrerà a Roma alle 16, poi in auto raggiungerà Avellino dove firmerà il contratto nell'azienda di famiglia della proprietà giallorossa. "La trattativa fra i due club è stata molto impegnativa, ad un certo punto ha rischiato anche di saltare - spiega la Landini -, ma alla fine le due società hanno raggiunto un'intesa".
Vagnati è cresciuto nelle giovanili della Sampdoria. Poi, nel 1998, è passato alla Fidelis Andria in B, dove è rimasto per metà stagione, raccogliendo solo un paio di presenze in Coppa Italia. A gennaio del 1999 è approdato alla Biellese, dove in due anni e mezzo di C2 ha registrato 69 presenze e 8 reti. Poi due anni al Casale in D e infine l'approdo a Massa, dove ha vinto due campionati di fila, approdando fino in C1. In serie D ha vinto il premio "Passione per lo Sport", assegnato dalla Lega Dilettanti al giocatore più corretto. Due anni fa a Massa è stato eletto miglior bianconero della stagione, mentre nell'ultimo campionato, la sua unica esperienza di C1, si è rivelato il capocannoniere di una squadra che aveva problemi a buttarla dentro: 26 presenze e 5 reti, di cui due su rigore e una in splendida rovesciata contro il Napoli. Un gol che ha condannato gli azzurri ad una sconfitta inattesa e ha procurato al centrocampista una gloria insperata. "E' stata una rete molto bella, è vero - ricorda Vagnati -. Io tendo sempre ad inserirmi in area nelle situazioni d'attacco, c'è stata una bella azione con un cross da sinistra e poi la sponda di un compagno in area, ho visto la sfera lì, ho cercato la rovesciata, l'ho trovata. Da quel giorno mi hanno chiamato in tanti..."
Centrocampista centrale, destro naturale, Vagnati viene descritto come un giocatore di quantità, grande cacciatore di palloni, dotato però anche di buoni piedi e della capacità di inserirsi negli spazi e di far male con il suo tiro da fuori, che spesso ha consentito alla Massese di sbloccare partite che sembravano condannate allo zero a zero. E poi è forte nel gioco aereo, in virtù del suo fisico. "Un metro e ottantatré, non un centimetro di più, ma mi difendo bene, questo sì. Non c'è un modulo che mi piaccia più degli altri, diciamo che mi adatto agli schemi degli allenatori. E' chiaro però che ho sempre giocato da interno, preferibilmente sul centrodestra, mentre non ho le caratteristiche per stare sulla fascia. Mi considero principalmente un interdittore, anche se poi cerco di dare il mio contributo in costruzione e ogni tanto qualche gol lo faccio. So che mi ha voluto fortemente mister Pileggi, dunque immagino che abbia già un'idea di come impiegarmi nel suo 4-4-2".