Calciomercato, le pagelle di Sconcerti
Il mercato, secondo Mario Sconcerti, finora parla chiaro: ai neocampioni d'Italia manca solo un portiere adeguato: potrebbe essere Gianluigi Buffon, l'unico in grado di risollevare un Milan finora deludente.
Ottimo il lavoro di Fiorentina e Lazio: senza le penalizzazioni potrebbero fare grandi cose.
Da tenere d'occhio anche il Torino.
5 ASCOLI
Squadra difficile da decifrare, sono nuovi almeno sette su undici. C'è Pagliuca in porta, Giampà sostituisce Foggia, sembra molto fragile e tecnico in mezzo al campo con Pecchia e Fontana (70 anni in due). Se resta questa, difficile salvarsi.
5 ATALANTA
Donati è un buon acquisto che però cambia squadra ogni stagione. Zampagna e Ventola in A forse non bastano.
7 CAGLIARI
Ha perso Gobbi e ha preso Penalba, un ragazzo talentuoso in prestito. Unmercato stabile, sofferto, in cui per adesso ha difeso i suoi giocatori migliori, Esposito-Suazo-Langella
5 CATANIA
L'acquisto più importante è Stovini, svincolato. Poi Colucci, ottimo centrocampista, 26 anni, dal Verona. Restano Spinesi eMascara. L'impressione è che faccia troppo affidamento sulla crescita spontanea della squadra che ha vinto la B.Ma la serie A è un'altra cosa.
6 CHIEVO
Non ha fatto molto, è arrivato solo Sicignano, il portiere. Ma è una squadra che non aveva bisogno di niente.
7 EMPOLI
Voto alto perché ha tenuto Tavano.Ma resisterà?
8 FIORENTINA
Strana campagna acquisti ma importante. Ha cambiato tutta la squadra tranne la difesa, il reparto più in sofferenza. Toni è rimasto con un accordo che visto da fuori sembra chiaro: avrà l'aumento, ma sarà messo sul conto della squadra che lo acquisterà l'anno prossimo. Senza l'handicap (19 punti!) sarebbe fra il terzo e il quarto posto. Così farà fatica a salvarsi. Farà benissimo Liverani, ormai ufficialmente «l'altro» Pirlo del campionato. La differenza della Fiorentina su tutte le altre squadre sta nella completezza della rosa. È stata studiata perché in tutti i ruoli la riserva valga quanto il titolare.
9 INTER
A pocomeno di un mese dall'inizio del campionato è la squadra più forte.Una serie di acquisti importanti, tra i migliori possibili in assoluto (Viera, Crespo, Ibrahimovic, Grosso, Maicon) e una specie di nuova coscienza societaria. Sembra scomparsa l'Inter che improvvisava, che inseguiva il superfluo e si faceva anticipare sui giocatori che davvero servivano. Fra tanta abbondanza ha finito per diventare silenzioso l'arrivo di un giocatore fondamentale, Grosso. Il Mondiale gli ha dato una dimensione che dal punto di vista tecnico forse Grosso non ha, in genere è meno determinante, ma pochi giocatori in Europa hanno la sua continuità e la sua utilità. Grosso chiude adesso con forza uno dei limiti storici dell'Inter, quello della fascia sinistra, iniziato con il grande errore della cessione di Roberto Carlos e passato attraverso una decina di giocatori quasi sempre inutili. In attacco Mancini comincerà con Adriano- Ibrahimovic, ma Adriano dovrà essere molto sveglio perché la grande tentazione è Crespo accanto a Ibrahimovic. Crespo è un equilibratore naturale, rende semplice il difficile e segna molti di quei «gol imbecilli» che sono sempre mancati a Mancini. Adriano e Ibrahimovic moltiplicano le magie ma anche l'azzardo creativo. Sono più da sprazzi che da partita intera. L'attacco dell'Inter è adesso forse il più completo al mondo. Sacchi dice che sarà difficile tenere insieme così tanti giocatori importanti, ma sembra che l'Inter stavolta abbia pensato anche a questo. C'è un unico giocatore senza alternative vere ed è Ibrahimovic. Crespo poi è l'unica prima punta mentre Adriano è la punta unica, quello che fa schema da solo. Cruz è la riserva di tutti e tre i titolari. Non ci sonomolte possibilità di sbagliare. PerfinoRecoba torna a essere indispensabile, se non per vincere per dare completezza al reparto. Ha velocità, dribbling e tiro. Un tredicesimo uomo ideale. Manca semmai all'Inter qualcosa alle spalle di tutti. Sia Toldo che Julio Cesar sono buoni portierima non arrivano alla forza di garantire una squadra ricca come questa. All'Inter in sostanza manca Buffon. Il problema è che Buffon manca a tutti. Anche al Milan.
7,5 LAZIO
Ottima squadra è la Lazio, che era buona però anche lo scorso anno. Potrebbe essere la sorpresa,ma parte da meno 11. Lotito ha speso molto, ha acquistato giocatori importanti (Makinwa, Ledesma, Mutarelli, Jimenez), senza poter far un grande salto di qualità. Perché ha perso Liverani, Dabo e Di Canio. In sostanza ha patrimonializzato, ha cioè continuato a dare giocatori propri a una rosa che due anni fa, al momento del cambio di società, era fatta solo di prestiti. L'uomo in più è Delio Rossi.
5,5 LIVORNO
Sembra indebolito, troppo legato a Lucarelli (scontento) e al giovane brasiliano Paulinho. Sono andati via e non sostituiti i due vecchi, De Ascentis e Ruotolo. E se Trezeguet parte, Lucarelli va alla Juventus.
5,5 MESSINA
Non si sta staccando dalla squadra che è retrocessa il maggio scorso. Ha investito nei giovani, è riuscita per ora a non cedere Floccari. Fa quel che può
5 MILAN
Ha perso due titolari importanti, Shevchenko e Stam, uno non ancora sostituito e uno sostituito con Bonera, che è un buon giocatore, per ora non di più. Ha perso Rui Costa, vecchio e non piùmotivabile, facendo arrivare al suo posto dal Rennes un francese bianco di vent'anni, Gourcuff, che tutti dicono pieno di talento. Impossibile per adesso capire il saldo tecnico dell'operazione. Il problema più serio del Milan non è comunque legato agli uomini, i grandi giocatori abbondano, maad alcune domande tecniche che fanno fatica a trovare risposta. Torna per esempio Maldini: cosa farà con i suoi 38 anni, la sua lunga assenza alle spalle, la sua poca predisposizione ormai a giocare terzino? Tornerà a invertirsi con Kaladze ridiscutendo quindi l'intero assetto centrale, o suomalgrado toglierà il posto a Serginho, uno dei più continui lo scorso anno e per caratteristiche (scatto, velocità, cross) fra i meno sostituibili? Dall'altra parte l'anno scorso è mancato Cafu. Si può giocare con Cafu e Serginho insieme? E se non gioca Serginho, cosa resta del vecchio Cafu sull'altra fascia? Via via i problemi salgono verso l'attacco. Un anno fa in agosto il Milan aveva a disposizione Inzaghi, Gilardino, Shevchenko e Vieri. Ora haGilardino, Inzaghi, Amoroso e Borriello. La differenza balza agli occhi. La società dice che un attaccante arriverà, ma dimentica che questo è nel complesso normale. È evidente che Inzaghi e Gilardino sono troppo simili per giocare stabilmente insieme. Che Marcio Amoroso è stata una buona idea senza una sola buona applicazione e che Borriello è interessante ma non ancora da Milan. Il punto è chi arriverà. Se un giocatore capace di fare differenza o un buon giocatore. È questo correre a vuoto, questo continuo inseguire il giocatore ingiusto che ha fatto delmercato delMilan una lunga delusione. C'è qualcosa di nuovo nella società che non è comprensibile, nemmeno con il colpo (rimediabile) delle intercettazioni. Come una strana pigrizia, una sonnolenza che resiste, una improvvisa dissolvenza, come se davvero i risultati delle elezioni avessero tolto non solo rabbiama anche la gioia del calcio a Berlusconi. Non èmolto credibile l'attesa della sicurezza di essere in Champions. Primo perché l'eliminazione non chiuderebbe solo la possibilità di un altro acquisto, ma quasi certamente un ciclo e un'intera gestione tecnica. Secondo perché una squadra come il Milan ha il dovere di essere completa sempre, anche dovesse rimanerle solo il campionato. Può essere il Chievo a tenere sospesa la cessione di Semioli o Amauri in attesa di sapere se andrà in Champions. Il Milan onestamente no. Può e deve essere in grado di non far dipendere la sua «interezza » da un singolo traguardo, sia pure il più ricco e il più importante. Forse ilMilan può ricominciare da Buffon. Non sarebbe un acquisto troppo spettacolare, ma molto importante, l'ultimo in grado di portare autentico valore aggiunto
6 PALERMO
Mercato contraddittorio. Ha ceduto e comprato molto. Il centrocampo (Diana-Corini- Simplicio) è tra i migliori d'Italia. Manca un uomo da venti gol, potrebbe essere Lucarelli. Per la Champions serve qualcosa in più.
6,5 PARMA
Ha preso giocatori di qualità, ma ne ha anche persi molti. Da vedere Gasbarroni, Kutuzov e Morfeo insieme sulla stessa linea offensiva.
6,5 REGGINA
Buon mercato. Aronica è un ottimo difensore che sa anche attaccare. Bianchi è una spalla importante che completa Amoruso. Forse non sufficiente Amerini a centrocampo. È però fra le migliori della seconda parte di classifica. Processo a parte.
5 ROMA
Non ha comprato nessuno, si è riempita di giocatori di ritorno (Mido, Nonda, Montella, Ferrari). Ha 31 uomini in rosa e alcune esigenze tecniche che non riesce a togliersi. Spalletti ha già rinunciato al centravanti (doveva essere Iaquinta), ora vorrebbe Pizarro e Semioli. Avrà Diarra, quello del Lens, riserva di Makelele in nazionale, piedi buoni africani e fisico lungo. Peccato perché la Roma con un attaccante vero e un grande centrocampista, nei quattordici che vanno in campo sarebbe vicina a Inter e Milan.
6 SAMPDORIA
Sono usciti Gasbarroni e Tonetto, sono entrati Olivera (Juve) e Franceschini, un prestito e uno svincolato. Garrone avrebbe voglia ma non spende. L'idea in più al quinto anno dovrebbe venire da Novellino, troppo fermo al suo unico schema.
6 SIENA
Squadra vecchia, panchina giovane. È una scommessa. Al suo livello buoni Bertotto e Candela,molti dubbi sul portiere Manninger
7 TORINO
Fra le squadre di seconda fascia è quella che ha comprato meglio. Due acquisti molto importanti, Abbiati (prestito dalMilan) e addirittura Barone (4 milioni abbondanti) dal Palermo. La squadra è ambiziosa, ha due buoni esterni (Rosina e Lazetic), deve trovare un attaccante affidabile. Né Muzzi nè Abbruscato lo sono
5,5 UDINESE
Ha ceduto la sua bandiera, Bertotto, più Candela e Vidigal, cioè tutti giocatori di età. Ha speso molto per acquistare un eterno ragazzo che ormai ha 24 anni, D'Agstino, trequartista di Roma e Messina.Galeone lo vuole impostare alla Pirlo. Ha tenuto per adesso Iaquinta e Di Natale.