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Calciopoli: Mister x pronto a far crollare il palazzo

Calciopoli: Mister x pronto a far crollare il palazzo
venerdì 9 giugno 2006, 13:282006
Alessio Calfapietra
fonte "La Repubblica"

Improvvisa svolta nello scandalo del calcio: sembra che un non meglio identificato impiegato della Federcalcio si sia offerto come testimone presso l'Ufficio Indagini presieduto da Borrelli. L'uomo, stanco dei continui soprusi a suo danno, è intenzionato a rivelare le gravi irregolarità che avrebbero colpito il mondo arbitrale a partire dal 1999, anno di insediamento dei due designatori Bergamo e Pairetto. Questo nuovo personaggio confessa particolari inquietanti a "La Repubblica": "Juve, Milan, Inter, ma anche Roma, Lazio, Fiorentina e Parma a inizio stagione prendono l'abitudine di inviare una lista di arbitri graditi (...) Macché sorteggio, mi sono dovuto rifiutare di consegnare ai designatori la lista degli indirizzi di tutte le società professionistiche: serviva per far arrivare i regali direttamente a casa di Bergamo e Pairetto". Il rituale dell'estrazione delle palline era truccato: "Pirrone, ex arbitro già ascoltato da Borrelli, fa confusione quando parla delle palline che si aprivano: quello è stato un acquisto sbagliato, un errore di fabbricazione di palle di metallo (...) E' vero, invece, che le successive sfere di plastica si usuravano, si segnavano, diventavano riconoscibili. E i designatori andavano a colpo sicuro nell'abbinamento. Io ero un uomo di Pairetto, mi voleva a fianco a lui in ogni momento. Mi spiegava: "Per quell'anticipo di serie B devi far uscire Cesari". E io facevo uscire Cesari.

Questo era il sorteggio: l'arbitro preassegnato. Poi, se scoprivamo che Cesari il giovedì sera aveva arbitrato a Madrid e il venerdì avrebbe dovuto volare a Bari rifacevamo il sorteggio. Cesari annullato? Doveva uscire Braschi. E Braschi usciva. Posso portare Cesari e Bazzoli a testimoniare, quelle telefonate le ricordo con precisione: mi facevano troppo male". Mister x lamenta un mondo arbitrale governato da vessazioni, minacce, angherie e promozioni a favore degli uomini che si piegavano al sistema: per chi invece si teneva fuori il destino era una carriera un pò opaca, da mille euro al mese. Il capo dell'Ufficio Indagini Borrelli ha comunque negato che vi sia un super teste, precisando che solo due persone al momento si sono offerte di deporre spontaneamente.