Canovi: "Ridicolo, erano tutti d'accordo"

«Guardi, le litigate tra ex amici sono sempre le più brutte, le più cattive. E, mi creda, Milan e Juventus erano più che amici, fino a poche settimane fa... » . Dario Canovi, uno dei procuratori più anziani, esperti e stimati, non è certo un "accusatore" della prima ora. Da anni pone l'accento sulle storture del sistema calcio, tanto che all'esame della Procura di Roma c'è una sua denuncia del 2004 sulle pressioni di Cesare Geronzi, presidente della Banca di Roma, per il passaggio di Alessandro Nesta (allora suo assistito) sotto la tutela della Gea nel 2001. Così come il mondo dei procuratori, anche quello dei club non sfuggiva a certe logiche. Quelle che ora qualcuno cerca di cancellare come se fosse appartenuto a un altro sistema e non ne avesse, invece, fatto parte in maniera organica.
Perché Milan e Juve erano amici, vero Canovi?
«Amici per la pelle, non scherziamo. Fino a un mese fa, Galliani non perdeva occasione per ribadire la propria amicizia nei confronti di Antonio Giraudo e Luciano Moggi. Amicizia e stima» .
Adriano Galliani ha sostenuto che c'era solo il sistema Juve di cui il Milan era addirittura una vittima...
«E questo fa molto sorridere, davvero. Le vittime sono state altre, non certo il Milan. Bisogna anche avere un minimo di pudore, quando si sostengono certe cose: il Milan avrà avuto meno responsabilità di altri, ma dire che non ne sapeva nulla è ridicolo»
Tanto più che Galliani stava in una posizione privilegiata: quella di presidente di Lega.
«Ed è assurdo che non si sia ancora dimesso da quella carica. Non è certo diventato presidente per hobby o per puro spirito di servizio, ma per aiutare il proprio club. La Lega ha parecchie voci in capitoli riguardo a certe nomine»
Quali?
«Quelle dei designatori arbitrali, ad esempio.
Le nomine sono della Figc, certo, ma le proposte arrivano dalla Lega e non mi risulta che in questi ultimi anni siano mai state disattese. Per non parlare di Carraro e del peso che ha sempre avuto Galliani nella sua elezione. Dire che lui non sapeva nulla... Via, non ho mai pensato che Galliani sia una stupido, né come dirigente tantomeno come persona»
Insomma, 'sti benedetti poteri forti non erano pochi e neppure erano un'invenzione.
«Si reggevano uno con l'altro, certo, e ogni mezzo era lecito per cercare di prevalere e per tenere fuori gli altri»
Sbagliato, quindi, dare tutte le colpe a Moggi?
«Ma guardi che io ho sempre detto che Moggi non è l'uomo nero. Luciano faceva parte di un sistema ed era funzionale a quel sistema. Ma dare tutte le responsabilità a lui è altrettanto ridicolo di chi sostiene di non aver saputo nulla di quanto accadeva»
La linea difensiva dei legali di Moggi, però, non convince del tutto.
«Non convince per niente. Non ha senso affermare che lui si comportava così per arginare il Milan che deteneva il "potere forte". Entrambi lo erano, magari con caratteristiche diverse e modi operativi differenti»
Come si esce da questa brutta storia?
«In un solo modo: ripartendo con gente, regole e moralità nuove. Senza aver paura di andare fino in fondo nella ricerca e nella punizione delle responsabilità»
Insomma, se c'è da mandare in B qualcuno, lo si deve fare senza patemi.
«Non voglio sostituirmi ai giudici o arrivare a conclusioni affrettate, ma la Serie B potrebbe perfino essere un bene per la Juve. Servirebbe ai dirigenti per rifondare la società, per ricostruire un immagine e un legame con i propri tifosi. Anche se sono perfettamente consapevole del fatto che la Juve in B è un danno per l'intero movimento calcistico. Ma se dovesse servire per ripartire con una rinnovata energia, allora potrebbe trasformarsi in una opportunità per tutti»