Carlo Nesti: Juve, difetto di mercato
L'Avvocato Agnelli, tornando ai tempi di Maifredi, quando si giocavano 2 posti su 3 Bonetti, De Marchi e Luppi, l'avrebbe definita una "difesa emozionante". Adesso gli interpreti sono Kovac e Boumsong, ma quella "emozione" non cambia, come la gaudente Rimini ha imparato in fretta.
Proprio adesso che la massima concentrazione delle critiche è rivolta alla retroguardia, voglio andare controcorrente. Avete fatto caso alla rosa del centrocampo, il reparto che dovrebbe proteggere la difesa?
Deschamps, al momento di sostituire Giannichedda, ha scelto non un centrocampista, ma Bojinov, optando per le 3 punte, pur essendo in vantaggio per 1-0. Fin qui, niente di scandaloso, visto che la Juventus dovrebbe imporre il suo gioco a chiunque. Si dà il caso, però, che il terzetto rimasto in mezzo fosse composto da Camoranesi, Paro e Nedved: filtro zero.
Se l'allenatore francese ha compiuto questa opinabile scelta, non è stato per pura presunzione tattica. Mancando Cristiano Zanetti, ha guardato chi aveva in panchina: Balzaretti, Marchisio e Guzman. Balzaretti, terzino: no. Guzman, trequartista: no. Marchisio? 20 anni, ex Primavera: un'incognita.
Anche allargando l'orizzonte, ci si ferma ad un altro ragazzino, De Ceglie, salvo volere ritentare l'esperimento Tudor in mediana (Legrottaglie no, per carità..). Insomma: è questo l'aspetto più deficitario del mercato estivo, perché basta che si fermino 2 fra Cristiano Zanetti, Gannichedda e Paro, e sono guai seri.
Oltretutto non dimentichiamo che l'ex interista ha compromesso una brillante carriera proprio per i ricorrenti infortuni muscolari, che si stanno verificando anche a Torino. A gennaio, è chiaro che la società deve assolutamente intervenire, sperando in pochi cerotti fino a dicembre.