Carlo Nesti: quei "misteri" di mister Zaccheroni

Alberto Zaccheroni, all'inizio dell'anno, disse che sarebbe stato disposto ad aspettare ad oltranza, pur di avere a disposizione un progetto da attuare dal principio della stagione. Non sappiamo cosa gli abbia fatto cambiare idea, salendo sul treno granata in corsa a 3 giorni dal debutto in Serie A, ma di certo, adesso, non gli mancheranno i rimpianti. Purtroppo, a distanza di 9 partite dalla prima giornata del torneo, il Torino non è squadra, e ieri, contro il Catania, se n'è avuta la conferma.

Quella sensazione che i giocatori danno di correre meno degli altri è forse frutto di un difetto di costruzione della macchina, che ha troppi uomini o anziani o appagati. Zaccheroni, sicuramente uno degli allenatori più preparati d'Italia, sembra coinvolto in questo stato confusionale, nel momento in cui, sotto di un gol, e con un giocatore in più, aspetta 75 minuti per modificare la difesa a 3, impegnata da un solo attaccante, Corona. Ma val la pena coprirsi in 5, viste le caratteristiche di Comotto e Pancaro, per poi correre gli stessi rischi della difesa a 4? Una pedina in più in un altro reparto, in grado di migliorare la pessima manovra offensiva, farebbe molto comodo.