Carlo Nesti: Torino, analisi di una metamorfosi
Nelle ultime 5 partite, 4 vittorie e 1 pareggio, con 6 gol segnati, 4 di Rosina, e 1 solo subito, con Abbiati protagonista. Nelle prime 11 partite 5 sconfitte, 5 pareggi e una sola vittoria contro il Chievo, con 6 gol segnati, 3 di Stellone, e ben 16 subiti, e cioè uno e mezzo a incontro. La data-chiave della metamorfosi è il 19 novembre, quando Zac, anche se Cairo dice di no, è sul ciglio del burrone: se perde, forse anche se pareggia, è esonerato. Cosa succede? Succede che il tecnico recepisce una delle due indicazioni della piazza, critica e tifosi. La prima riguardava il cambio di modulo, e il ritorno alla difesa a 4: Zaccheroni fa bene a non cedere, perché i fatti gli daranno ragione.
Davanti ad uno strepitoso Abbiati, Franceschini, Cioffi e Di Loreto, ma anche Brevi e Doudou a Milano, in grado di incrementare forma e affiatamento. La seconda indicazione riguarda gli innesti di 4 giocatori, Balestri, Ardito, Lazetic e Rosina in pianta stabile, e qui Zac fa bene a licenziare l'orgoglio, ed ammettere di avere sbagliato con Pancaro, Fiore e Oguro. Anche la ruota della fortuna gira, vedi il gol fantasma dell'Empoli, la rete di Comotto, e i rigori sbagliati da Milan e Ascoli: nel calcio, meriti e destino vanno spesso a braccetto.