Chelsea: Mourinho chiede dei difensori
''Ci mancano giocatori in difesa, siamo in difficolta'''. Jose Mourinho, manager del Chelsea, si trova alle prese con problemi di organico. Una novita' assoluta per il manager portoghese che, nei 2 anni e mezzo passati alla guida del club londinese, ha potuto gestire una rosa ricchissima messa a disposizione dal miliardario Roman Abramovich. Adesso, invece, infortuni e problemi fisici hanno ridotto all'osso il roster dei blues. Il portiere titolare, Petr Cech, e' fuori da mesi dopo la frattura cranica riportata a ottobre in uno scontro di gioco. Carlo Cudicini, il secondo, e' indisponibile. Alle defezioni tra i pali si aggiungono altre assenze pesanti. Spicca soprattutto quella di John Terry, difensore centrale e capitano. Senza di lui, nelle ultime 3 partite il Chelsea ha subito 6 gol e ha perso terreno rispetto al Manchester United, che ora guida la classifica della Premiership con un vantaggio di 4 punti. ''Abbiamo concesso 6 gol in 3 gare. In condizioni normali, non ne avremmo subiti'', dice Mourinho. ''Perdere Petr e John contemporaneamente e' un grosso guiaio, soprattutto in una squadra che non ha altri difensori centrali''.
Alla fine, il 'dramma' e' legato al forfait di 2 soli elementi. Il manager si preoccupa in particolare per il 'buco' lasciato da Terry. Il giocatore, alle prese con problemi alla schiena, rischia di doversi operare: ''In questo momento non so se stara' fuori 3 gironi o 3 mesi''.
L'assenza di Terry sarebbe meno grave se Mourinho avesse a disposizione un sostituto. ''E invece no. In estate abbiamo venduto William Gallas (ceduto all'Arsenal, ndr) e Robert Huth (ceduto al Middlesbrough, ndr). Non abbiamo un organico sufficiente in questo momento, per questo siamo in difficolta'''. Nella gara pareggiata ieri 2-2 contro il Reading, il tecnico ha dovuto schierare l'inedita coppia centrale tutta portoghese formata da Ricardo Carvalho e Paulo Ferreira. L'imminente rientro dell'olandese Khalid Boulahorouz, ieri assente per squalifica, non sembra tirare su il morale dell'allenatore. ''Per vincere -dice il portoghese- dobbiamo segnare 3 volte a partita. Qualche volta ci riusciamo, qualche volta no''.