Cobolli: "Le intercettazioni telefoniche sono un mezzo non civile di fare giustizia"

Parole durissime del presidente bianconero in relazione alle sentenze emesse ieri sera:
"Io non sono arrabbiato, il termine giusto da tifoso e da juventino è che io sono incazzato. Cercheremo di far valere le nostre ragioni, andiamo in appello e cercheremo di fare tutto il possibile, però è una cosa inaudita". Non usa mezzi termini il presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli per definire la sentenza che condanna alla B la squadra con una forte penalizzazione.
"Il nostro avvocato dice che in tutte quelle centinaia di registrazioni - aggiunge parlando all'esterno della sede della società mentre i tifosi urlano tutta la loro rabbia - non c'è nessuna prova. Tutte quelle centinaia di intercettazioni sono state molto fastidiose ma devo dire che anche le intercettazioni telefoniche sono un mezzo non civile di fare giustizia". Cobolli Gigli poi aggiunge: "Non voglio fare paragoni con gli altri, io dico soltanto che a noi ce l'hanno messa in quel posto".