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Cragnotti: "Giusto il progetto Cirio. Non torno alla Lazio"

Cragnotti: "Giusto il progetto Cirio. Non torno alla Lazio"
martedì 5 dicembre 2006, 15:272006
di Marco Frattini
fonte http://redazione.romaone.it/Sport

Non tornerà alla Lazio, il suo primo desiderio ora è dimostrare la bontà del suo progetto e la totale estraneità al fallimento della Cirio. Viso scavato dalla fatica e dalle peripezie giudiziarie, signore nei modi ed elegante nel suo completo blu, Sergio Cragnotti ieri sera presso la Sala Capranichetta ha incontrato i suoi tifosi che hanno in breve tempo i posti dell'ex cinema di Piazza Monte Citorio, l'occasione era la presentazione del ''Un calcio al cuore'' (Fazi editore), scritto a quattro mani con Fabrizio Pennacchia. Ad ascoltarlo c'era la Lazio del suo decennio: Roberto Baronio, Roberto Rambaudi e Guerino Gottardi; i due ex portieri Bob Lovati e Felice Pulici; l'ex responsabile della Comunicazione, Guido Paglia; il professor Andrea Campi; il direttore del TG2, Mauro Mazza; l'ex segretaria Gabriella Grassi; i figli Massimo, Andrea e Elisabetta; l'ex allenatore e presidente biancoceleste, Dino Zoff; l'amico Lando Buzzanca e la fida Suor Paola.

Perchè il titolo "Un calcio al cuore"?
"Un calcio agli affetti più cari che sono per me sono stati la gestione di un'impresa e di una società come la Lazio. Ho utilizzato questo nome il calcio prendendo spunto dallo sport. E' un po' il percorso della mia vita, le traversi e gli eventi felici. Sempre in un'ottica di dimostrare con chiarezza, trasparenza e semplicità per dare un'idea di ciò che ci è successo e di quanto praticamente possiamo dimostrare la nostra più assoluta innocenza su quanto accaduto".

Si sente tradito dal calcio, vorrebbe tornare?
"Rivivere momenti vissuti è sempre difficile. Quando si fa una cosa la si fa una volta e poi mai più. Riproporsi significa deludere tanta gente per quello che poi alla fine non si può dare. Credo che la vita professionale che mi appartiene per quanto riguarda il futuro sarà soprattutto quella di ricomporre un po' questo mosaico rotto e dimostrare a tutti l'estraneità sui fatti imputatimi. Fatti importanti che hanno tratto in me tanta amarezza, rabbia e rancore perchè inaspettati, inopportuni".

Tornare nel calcio quindi resta un sogno, come scrive alla fine del libro.
"Resterà tale, ma è un sogno a cui tengo molto. Questo calcio vive una mediocrità generale, credo che si possa fare molto ma molto meglio. I presidenti devono trovare quella progettualità e quella capacità imprenditoriale per far rivivere al calcio una gestione sana e ricca di soddisfazioni economiche e sportive".

Si vuole rimettere in gioco fuori dal calcio?
"La professionalità per chi come me ha lavorato per 40 anni nel mondo imprenditoriale, sulla scena internazionale, ha un bagaglio di esperienze e conoscenze credo sia inutile perderle in un momento così della mia vita. Certamente oltre al problema della difesa relativamente alle vicende giudiziarie, c'è tanta voglia di riproporsi".

Perchè c'è questa spaccatura con il presidente Claudio Lotito?
"Credo che abbia fatto un grande lavoro di ricostruzione di risultati, economici e sportivi. La squadra ha un buon elenco di calciatori, con prospettiva anche di Champions se eventuali episodi fossero a loro favorevoli, manca un po' di dialogo".

Nel libro c'è molta sofferenza. C'è qualcuno che l'ha ferita come uomo e come imprenditore?
"Senza dubbio mi sento tradito dal sistema bancario nella progettualità con cui lavoravamo. Qualcuno dice che la Cirio fosse troppo indebitata, ma stavamo portando a termine un progetto industriale: non era un indebitamento di operatività industriale. Avevamo comprato nel 2001 la Del Monte che valeva 800 miliardi e alla prima scadenza di bond non rispettata, nel novembre 2002, nessuno ha più sostenuto il progetto. Ma voi pensate che il progetto potesse dare un ritorno al capitale investito in un anno? Mi sembra impensabile, i tempi medi di ritorno del capitale investito sono cinque e sei anni".

Qualcuno invece che l'ha sorpresa con una telefonata di sostegno inattesa?
"No. Sono sempre stato un po' asettico al mondo dei contatti quotidiani. Anche a livello politico non sono mai stato appoggiato da nessuno. Comunque, nessuno mi ha cercato (in un'altra intervista Cragnotti ricorda un bel gesto di Francesco Rutelli, ndr)".

Che derby sarà domenica?
"Una bella stracittadina, importante, perchè la Roma è in un momento di grazia e sta facendo vedere un bel gioco. La Lazio ha un'ottima squadra che se in giornata sa trovare equilibrio in campo, poi ha un ottimo allenatore ed è nelle condizioni di portare a casa un risultato positivo".