Enigma Ternana per Favarin
Con una rosa di ventisette calciatori la Ternana è partita in ritiro agli ordini di Giancarlo Favarin, allenatore che ha ricevuto il nuovo incarico soltanto qualche giorno fa. Va da sé che sarà difficile gestire quasi trenta atleti, ma il paradosso è che la Ternana ne ha quasi altrettanti sotto contratto. Si è dovuto giocoforza procedere ad una scrematura, mandando gli altri tesserati ad allenarsi con la Primavera o consigliando loro di provvedere a proprie spese. La retrocessione in C1 e la mancanza assoluta di programmazione è lo specchio della cattiva gestione della società umbra, che negli ultimi anni non è mai riuscita a trovare una certa stabilità. Un caos che non risparmia i rapporti istituzionali e con la tifoseria, se è vero come è vero che la Ternana rischia di giocare il proprio campionato lontano da Terni a causa del mancato accordo con il Comune per l'utilizzo del "Liberati". I sostenitori della "Fere" sono sul piede di guerra, stanchi della gestione-Longarini. Si affidano alla bravura dell'emergente Favarin per sperare in qualcosa di positivo.
Inutile pensare che la società esca allo scoperto per dichiarare le proprie ambizioni. Fino a qualche giorno fa il club era in vendita, all'improvviso non lo è più. Si sono persi due mesi di tempo nel corso dei quali, realisticamente, si poteva programmare una nuova e ambiziosa stagione. E invece, dopo la scottante delusione del ritorno in C1, riecco i soliti problemi e le solite incomprensioni fra le parti. La luce in fondo al tunnel, quella della chiarezza, è ancora lontana. E di restare al buio Terni sembra non poterne davvero più.