ESCLUSIVA TMW - Grosseto, Benedetti: "Esonero assurdo, spero che qualcuno mi apprezzi davvero"

Stamattina Tuttomercatoweb ha bussato di buon'ora alla porta di Corrado Benedetti, tecnico appena esonerato dal presidente del Grosseto, Piero Camilli. Abbiamo chiesto a Benedetti opinioni e commenti della insensata iniziativa presa dal presidente toscano.
Buongiorno Mister. E' difficile iniziare un'intervista a prima mattina dopo una serata burrascosa e inverosimile come quella di ieri. Ci racconti, in primis, il suo stato d'animo.
"Amareggiato. Semplicemente affranto e amareggiato. Quasi impossibile dare una spiegazione all'accaduto".
Era nell'aria questo provvedimento, magari a causa di ruggini personali con la presidenza?
"No, assolutamente. Un fulmine a ciel sereno del tutto privo di movente. Basti pensare che anche quando hanno venduto Pellicori malgrado il mio veto, non ho fatto storie. Non ho battuto ciglio".
Effettivamente il suo Grosseto esprimeva anche un bel calcio. Cosa difficile per la categoria.
"Tutte le mie squadre sono solite esprimere un buon calcio, ma il Grosseto davvero aveva pochissimi punti neri. Basti pensare che in C soltanto Reja ha lavorato meglio di me. In 17 partite ho collezionato ben 30 punti. Addirittura 5 punti più del Frosinone, 6 punti più della Sangiovannese e ben 9 più del Perugia che era a sette lunghezze dinanzi a noi e adesso ne è due dietro. Malgrado la sconfitta di Pisa eravamo ancora quarti a 41 punti e con una zona play offs mai messa in discussione. Tra l'altro domenica prossima il Frosinone va a Perugia e noi avremmo incontrato la Sangiovannese. Secondo e terzo posto erano tranquillamente alla nostra portata".
Lo sa che il suo esonero va a collezionarsi insieme a quelli celebri di Del Neri, Donadoni e Somma? Tre esoneri, inspiegati, di tre tecnici che comunque esprimevano calcio di buona fattura. Addirittura lei era tra quelli con una classifica davvero amica.
"Ed è proprio questo che ancora non mi riesco a spiegare. E come me anche la stampa e la squadra. Sto ricevendo tantissimi attestati di stima da giornalisti e dai miei giocatori. Sono tutti allibiti e con l'amaro in bocca".
Il presidente Piero Camilli è un altro che va ad aggiungersi nel club dei presidenti cosiddetti sanguigni?
"Sanguigni forse non è il termine adatto, ma preferisco non esprimermi in merito. Io ho dato ampiamente prova del mio carattere, del mio valore e della mia professionalità".
Infine, Benedetti, il suo futuro? Di cosa sarà fatto?
"Sicuramente di calcio. Mi auguro che il nome di Corrado Benedetti rimanga nella memoria di molti, e che qualcuno si ricordi di me e mi offra la possibilità di continuare a dimostrare il mio reale valore. Attendo qualche telefonata..."