ESCLUSIVA TMW - Reggina, Riccardo Bigon: "Sull'arbitraggio ogni commento è superfluo"
Al termine dell'eroica vittoria della Reggina sulla Roma di Spalletti, TMW ha raccolto, in esclusiva, le dichiarazioni del team manager amaranto, Riccardo Bigon che rappresenta, vista l'inibizione del presidente Foti, la voce ufficiale della società.
Dopo la grande vittoria sulla Roma come cambia il campionato della Reggina?
"Non cambia assolutamente. Andiamo avanti partita per partita, ma sappiamo che è dura e tutta la stagione sarà particolare. E' una vittoria che ci dà molto morale, ma che non fa cambiare i nostri intendimenti".
Aveva paura che la sosta potesse rilassare la squadra?
"No, non avevo questa paura, perchè ho visto come abbiamo lavorato in settimana, come il mister tiene in tensione i ragazzi durante gli allenamenti, abbiamo fatto un grosso lavoro fisico e sapevo che i ragazzi stavano bene".
Un commento sull'arbitraggio di Trefoloni.
"Abbiamo provato a far sentire la nostra voce nella settimana passata per il trattamento che stiamo subendo da parte delle terne arbitrali. Ritengo che l'arbitraggio di oggi non sia nemmeno da commentare. Andiamo avanti per la nostra strada".
C'è un problema Reggina dal punto di vista arbitrale?
"Non è un problema Reggina, è un problema di attenzione e considerazione delle piccole di cui noi facciamo parte. Forse quest'anno siamo ancora più piccoli del solito, dato che ci vedono con la penalità e l'attenzione nei nostri confronti non è massimale".
Chi in estate ha criticato la campagna acquisti della Reggina si dovrà ricredere?
"Assolutamente no. Alla 38esima giornata si vedrà chi aveva ragione e chi torto. Noi lavoriamo come abbiamo sempre fatto in questi tre anni, con le nostre convinzioni e vedremo a fine anno".
Si aspetta qualcosa in fase di giustizia sportiva?
"Mi aspetto che venga valutata la situazione giudiziaria di questo pallone in maniera più serena, meno pressata da questioni mediatiche come è stato nei giudizi precedenti, un po' più di serenità un po' più di attenzione a quelli che sono stati i fatti e non tanto le parole".