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Juventus-FIGC: prove di distensione

Juventus-FIGC: prove di distensione
lunedì 28 agosto 2006, 09:572006
di Giuseppe Di Napoli
fonte Guglielmo Buccheri per "La Stampaweb"

Il quartier generale bianconero è meno assediato del solito. E, più lenta gira la porta d'ingresso nella hall dell'albergo dove Del Piero e il resto della truppa stanno aspettando Giovanni Cobolli Gigli prima di sgommare verso il San Paolo. La Juventus sotto il Vesuvio è un evento e ancor più lo diventa se (ad oggi) il bianconero e l'azzurro partenopeo incroceranno i destini anche durante la stagione. Napoli ha la testa nel pallone, l'astronave San Paolo è ostaggio del «po-po-po» mondiale e la sfida con la Signora ha l'effetto di mandare in tilt Fuorigrotta e dintorni. In campo sbucano gli juventini, poi tocca ai ragazzi di casa e, più defilato, al presidente di una Juventus che si sente ancora appesa al filo delle sentenze.

Presidente Giovanni Cobolli Gigli, le ultime mosse nello scacchiere dei ricorsi e controricorsi sembrano raccontare di un clima meno severo. È così?
«Se vi riferite alle dichiarazioni dell'avvocato Riccardo Montanaro, le sue parole rispecchiano il pensiero della società come diversamente non potrebbe essere. Da parte nostra c'è la massima disponibilità e il giusto atteggiamento di rispetto verso la Federcalcio».

Disponibilità e giusto atteggiamento, ma, intanto, il tempo vola via e il primo settembre c'è il Tar del Lazio che vi aspetta. Esiste la concreta possibilità che lo scenario cambi e il ricorso alla giustizia ordinario vada in archivio senza ulteriori scossoni?
«Gli avvocati delle parti in causa si stanno parlando in quella che ci appare come una normale dialettica in casi del genere».

Avvocati in campo, ma il telefono ai piani alti non squilla. Nella sua agenda c'è spazio per una telefonata al presidente del Coni o al ministero competente che possa sbloccare la situazione?
«No, non penso di chiamare. Ma non fatemi passare per arrogante, dico solo che non spetta a me farlo. Al momento non ci sono stati contatti. Ripeto, a parlarsi sono solo gli avvocati».

Immaginiamo per un attimo che, domani, dopodomani e comunque prima del Tar di venerdì prossimo, entri in scena una svolta importante. E' pensabile un dietrofront bianconero immediato?
«Certo, non si possono disattendere le decisioni prese dal nostro Cda qualche giorno fa che ci hanno portato al ricorso al Tar. Ma, un Consiglio d'amministrazione è pur sempre convocabile in 24 ore».

Dopo il vostro richiamo al Governo, il sottosegretario allo Sport, Giovanni Lolli, ha parlato di un tavolo di riforme al quale dovrebbe partecipare anche la Juventus.
«Ho letto con piacere le dichiarazioni di Lolli. Le ho interpretate come un segnale di collaborazione e di coinvolgimento che potrebbero far ben sperare, ma dal Governo non abbiamo avuto alcun segnale. Noi abbiamo la massima considerazione di Figc e Coni e degli organi di giustizia sportiva, abbiamo delle colpe e per questo meritiamo delle pene, ma non in maniera così pesante».

Nessuna richiesta danni, dunque?
«Al momento non c'è nessuna richiesta in tal senso. Lo abbiamo già detto, i 130 milioni di euro è una prima valutazione dei danni da noi subiti».

Nessuna richiesta danni nemmeno a Moggi e Giraudo?
«Per quello vedremo alla fine».

Dopo l'uscita di Vincenzo Matarrese vi sentite un po' più soli?
«Trovo corretto da parte del numero uno della Lega Calcio pensare alle scadenze della stagione. No, non ho provato niente di particolare nel sentir dire che mercoledì si andrà avanti con il varo dei calendari di A e B. Con Matarrese ci siamo incontrati qualche giorno fa, se è lo stesso di allora, nessun problema».

Problemi, invece, potrebbero arrivare dalla voglia di fuga di Trezeguet e Camoranesi.
«Sono due giocatori della Juventus. Camoranesi è qua a Napoli, Trezeguet bloccato da un problema muscolare, nessun giallo».