La sfida di Rivera "Pronto a prendere il posto di Carraro"

«Mi domanda se sono disponibile a prendere il posto di Carraro? Certo che lo sono. Come ho finito di giocare dal mondo del pallone mi sono allontanato però l'ho seguito quasi con la stessa attenzione e la stessa passione di quando tiravo calci. E quindi tornare come dirigente al massimo livello sarebbe stuzzicante, molto stuzzicante. Non posso negare che ci spero».
A proposito: ha mai preso contatti con il commissario Rossi?
«No, assolutamente. Io sto alla finestra a guardare e se Rossi mi chiama, glielo ripeto, sono qua».
Commissario Rossi che sulla scandalosa sentenza Materazzi-Zidane si è defilato...
«E' vero e la cosa mi è sembrata piuttosto strana. Mi ha meravigliato il fatto che uno attento come lui sia rimasto a bocca chiusa. A bocca chiusa di fronte a una sentenza in cui ha vinto la politica e non lo sport e tantomeno la giustizia. Del resto i francesi hanno una Federazione molto potente mentre noi ci presentavamo, si figuri, con Carraro...».
Quel Carraro di cui lei è sempre stato un critico feroce...
«Oggi sparare su Carraro è come sparare sulla Croce Rossa. Lui non era in grado di modificare un mondo, quello del calcio, che reclama riforme da anni, da molti anni. Carraro non voleva dare fastidio, lui più che connivente era distratto. O forse ha ragione Moggi quando in una recente intervista ha dichiarato che Carraro dirigeva il traffico facendo passare con il rosso chi voleva lui...».
Certo la gestione Carraro è stata un disastro...
«Aver indovinato il giudizio su Carraro non mi fa sentire un genio. A parte Calciopoli, il mondo del pallone è stato infestato da doping, debiti, passaporti falsi, violenza, insomma problemi a non finire di cui il tutto risale, mi sembra ovvio, al massimo dirigente».
Dicevamo di Moggi...
«Dalle carte risulta che la mente di questo triste fenomeno fosse lui. E il brutto è che invece di denunciare le malefatte di Moggi gli altri addetti ai lavori hanno cercato di contrastarlo con gli stessi sistemi. Ma non era facile averla vinta su Moggi perchè lui si appoggiava ai vertici della federazione e ai vertici arbitrali. Uno scandalo allucinante».
Giusta la sentenza di primo grado?
« Leggendo le intercettazioni telefoniche apparse su giornali le colpe di certi personaggi che rappresentavano varie società mi sembrano indiscutibili».
Berlusconi ha parlato di una sentenza politica...
«Ma Berlusconi non è la legge, Berlusconi non può invadere, ogni volta, campi che non sono suoi».
E in appello che succederà?
«Credo che non ci saranno terremoti, rispetto alla sentenza di primo grado. Però bisognerebbe conoscere bene le carte per dare un giudizio preciso».
Da questo scandalo quale lezione verrà fuori?
«La lezione è semplice: da ora in poi ci vorrebbero controllori del sistema calcio seri, capaci, onesti. Ma io dubito che sia così, anzi temo che con il tempo noi italiani faremo peggio di prima».
Intanto la Juve in serie B è un evento biblico...
«Evento biblico? Per me è una cosa normale, io la notte dormo benissimo. In B c'è stato anche il Milan e il mondo del pallone e non solo del pallone andò avanti lo stesso. Il fatto che la Juve in serie B porti al calcio gravi danni economici cosa significa? Significa che il peso dei soldi deve schiacciare la giustizia, deve impedire che certi reati vengano puniti? Ma siamo seri, per favore...».
Come giudica la fuga dei campioni dalla Juve?
«Non mi ha meravigliato neanche un pò perchè nel calcio domina la scena il dio danaro, contano i soldi non gli ideali. E che Emerson, Cannavaro, Zambrotta, Thuram e compagnia bella se ne vadano a giocare altrove è la cosa più normale di questo mondo».
Una volta, invece, c'erano le bandiere come lei che giocò solo nel Milan, come Riva sposato al Cagliari, come Sandro Mazzola coniugato Inter...
«Forse eravamo più fedeli e più romantici dei calciatori di adesso però è anche vero che c'era il vincolo e non potevamo scegliere»
L'Italia campione del mondo ha cancellato, almeno in parte, tante brutture...
«Sì, è vero, onore a Lippi e ai suoi ragazzi. Però se devo essere sincero ho visto un mondiale di basso profilo, tutte le squadre giocavano un calcio muscolare con fantasia a livello zero. Lo stesso Brasile tanto decantato perchè i campioni ce li ha, ha fatto un flop clamoroso».
E Donadoni le piace?
«Saranno i risultati a dirci se la scelta di Donadoni è giusta. Solo i risultati fanno l'allenatore, tutto il resto sono chiacchiere e basta».
Diceva Gianni Rivera: in Germania lo spettacolo è stato modesto, molto modesto. Chi, come lui, il calcio, lo giocava da dio aspetta e spera di essere il successore di Carraro. E questa può essere davvero la volta buona...