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Lettera aperta al ministro Giovanna Melandri da parte dei tifosi viola

Lettera aperta al ministro Giovanna Melandri da parte dei tifosi viola
sabato 22 luglio 2006, 09:472006
di Appi .
fonte di Filippo Pucci (Presidente ACCVC)

Ministro,
ci rivolgiamo a Lei che riteniamo essere l'interlocutore più giusto del nostro appello. L'ACCVC (Centro Coordinamento Viola Club) con i suoi 294 club e i suoi 22.000 associati rappresenta una grandissima parte dei tifosi viola. Finora non abbiamo fatto sentire la nostra voce perché abbiamo voluto, anche nel rispetto delle istituzioni, avere fiducia nella giustizia. Lei ha in più sedi ribadito che "le sentenze non si commentano, si rispettano" e noi facciamo nostra la Sua posizione, che immaginiamo si fondi sulla convinzione che un paese civile abbia delle leggi giuste e che le leggi debbano essere rispettate. Nel caso di "Calciopoli" però, riteniamo doveroso ribadire che se un processo è iniquo, anche la sentenza rischia di esserlo.
E' nostra, e non solo nostra opinione, che il processo abbia violato diritti che la nostra Costituzione invece tutela.
Ogni procedimento deve avere una sua ragionevole durata nel rispetto di chi è accusato e si deve difendere e nei processi normali la prova si deve formare durante il dibattimento. In questo processo ha fatto tutto l'accusa: niente prove, niente testimoni (un sistema che purtroppo ricorda l'Inquisizione). Ogni procedimento deve svolgersi con la formula del contraddittorio, ma nel caso della Caf questo principio non è stato rispettato. Allora ci domandiamo e Le domandiamo: norme della giustizia sportiva possono derogare rispetto ai principi fondamentali della nostra Costituzione? La legge dello Stato, e Lei Ministro ne converrà, non dovrebbe - anche se uno opera in altra giurisdizione - prevalere sempre?
Ci rivolgiamo a Lei perché crediamo che, chiunque ami il calcio, sia offeso da tanta arroganza.
Questo processo offende i cittadini e la sentenza fa male al calcio.


Colpire così le squadre (e parliamo di tutte, non solo della Fiorentina) significa colpire direttamente gli interessi dell'intera comunità: interessi di natura economica e sociale e di questo un Ministro della Repubblica deve preoccuparsi.
Per questo riteniamo che il mondo politico non possa rimanere spettatore, ma si debba adoperare affinché vengano fissate nuove regole giuste e trasparenti che devono essere rispettate. Ma deve farlo subito non dopo che i danni sono stati fatti. Non si può sottoscrivere una sentenza esemplare a sanatoria della latitanza di chi avrebbe dovuto controllare.
Chi ha sbagliato deve pagare, ma per questo esiste anche la giustizia ordinaria. Non immaginiamo un colpo di spugna, ma una soluzione che rispetti le leggi e contemporaneamente non ammazzi il calcio... quello della gente.
Firenze sta reagendo con rabbia alle decisioni della giustizia sportiva. Una rabbia comprensibile, ovviamente, ma che ribadiamo con forza, non deve mai degenerare in violenza. Apparteniamo a quella gente di Firenze, tanta, che ha saputo lottare mettendo le bandiere alle finestre nei giorni della protesta per Baggio, quella stessa gente che ha acceso una candela nei giorni della fiaccolata anti Cecchi Gori.
E' tutto quel popolo, fiorentino e non, che si rivolge a Lei per ribadire che si può accettare e non commentare solo una sentenza equa e giusta in un processo giusto