Lo strano tam tam del mercato
Proprio pazzo questo calciomercato nostrano: si insegue da settimane il colpo risolutore, il trasferimento che merita il titolone sui grandi quotidiani, ma alla fine sembra tutto immobile. Si tratta però solo di un'impressione, della cortina di nebbia che sempre cela i luccichii più importanti. Infatti, mentre tutti hanno commentato e a volte criticato l'addio alla patria di Cassano e Vieri, pochissimi hanno dato il giusto rilievo ad alcune operazioni portate avanti dalle società più oculate del panorama italiano. Non parlo solo dell'astuta Juve della Triade Moggi-Giraudo-Bettega, non nuova a queste manovre, ma anche di altre realtà.
Mentre le testate e la maggior parte dei lettori inseguono la spendacciona Inter a caccia dell'ennesimo esterno sinitro (dopo Kily, Solari, a Giugno finalmente l'agognato Cesar) e del nuovo talento brasiliano (Sobis), i veri colpi di mercato albergano altrove. Bisogna, ad esempio, dare il giusto peso agli acquisti firmati Della Valle. La Fiorentina si è pesantemente rinforzata, partiamo dal pacchetto arretrato: i gigliati hanno preso l'affidabile Avramov dal Pescara e il nazionale Lobont, ex Ajax. Insomma niente male come riserve. Sempre con relativa freddezza è stato accolto il tesseramento di Koldrup, che fino ad un paio di anni fa faceva impazzire mezza Italia.
Se torna a posto fisicamente è un vero colpaccio. Per la mediana c'è odore di Argentina, cioè di Ledesma, un vero mastino che a Lecce è quasi un idolo, ci sarà un motivo, senza dimenticare l'acquisto della garanzia Gobbi (metà del cartellino dal Cagliari) e del talento Parravicini, uno che si farà notare. In attacco sembra ben avviato il discorso con Mauro Esposito; non c'è fretta, la Fiorentina ha in rosa il futuro e il presente della nazionale italiana (Pazzini e Toni)nonchè due dei migliori trequartisti che giocano in Italia: Jimenez e Montolivo. Quindi, ricapitolando, il tam tam di radio mercato indirizza gli spettatori su altre vie mentre "sotto traccia" fioccano i grandi affari. Caso ancor più eclatante è quello di Marco Marchionni, probabilmente il miglior esterno destro d'Italia. Il suo passaggio alla Juve (da Giugno in poi) non ha avuto il giusto rilievo; insomma si tratta di un "pezzo da novanta", nel giro della nazionale, giovane, talentuoso e ancora con margini di miglioramento. Acquisto stile Juve insomma, parametro zero e tanta concretezza. Non si tratta di tircheria, ma di furbizia, il gioco degli svincolati ha avvantaggiato i club più scaltri e lungimiranti, basti ricordare l'ingaggio in bianconero dell'affidabile Kovac e del promettente Balzaretti. Se poi dovesse arrivare anche Ballack a parametro zero la "Vecchia Signora" darebbe una lezione di calcio mercato a molti club d'Europa, ed intanto il "tam tam" ci porta lontano, verso le spiagge di Rio e altri fantasmagorici sogni da fantamercato...