Maxiprocesso, la difesa di Diego Della Valle: "Fiorentina vittima del sistema"

Diego Della Valle ha ribadito davanti alla Caf che la società viola è stata "vittima di un sistema che teneva sotto schiaffo il mondo del pallone. Vedere come è costruita tutta la vicenda attraverso le intercettazioni ci offende. Mi sembra che ci troviamo, nostro malgrado, coinvolti in una storia alla quale però siamo estranei. Sono sereno. Mi auguro - ha aggiunto il patron viola- che il processo non dipenda dai tempi scanditi dell'Uefa per l'iscrizione delle squadre alle competizioni europee, c'è invece bisogno di fare un processo giusto e non di fretta perché è in gioco molto più delle coppe europee: qui ne va della dignità della gente, dei club e delle città coinvolte. Credo che sia sempre necessario portare rispetto alla gente anche se posso capire che l'accusa giochi a fare la sua partita. E' però offensivo perché, stando alle carte, ci si dovrebbe vergognare anche a guardare i propri figli.
Sono inoltre molto perplesso che si possa effettuare un dibattimento di questa portata in soli venti giorni. Dopo aver letto che Lotito ha detto che gli avrei fatto una proposta 'da bandito', è normale che vorrei chiedere un confronto che tuteli il mio onore". E a proposito dell'incontro con Paolo Bergamo: "Voglio sottolineare che avvenne sotto invito di Mazzini e nell'albergo in cui io vivo, davanti a 50-60 tavoli con persone che mangiavano. Non fu, quindi, un incontro 'carbonaro' e segreto ed io presentai solo la situazione della Fiorentina che era in quel periodo vessata oltremodo. Fu Mazzini che mi consigliò di fare pubbliche relazioni, mi consigliò di incontrare Bergamo ma io l'ho fatto dopo molto tempo e non mi è certo servito per poter avere deegli aiuti. Bergamo infatti prese atto della situazione e disse che avrebbe posto la Fiorentina nella griglia degli arbitri più bravi, questo soltanto per garantire imparzialità nei nostri confronti".