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Moggi: "Troppi falsi moralizzatori"

Moggi: "Troppi falsi moralizzatori"
lunedì 17 luglio 2006, 10:482006
di Ilario Imparato
fonte APCOM - La Repubblica

"Torno nel mondo del calcio come rompicoglioni. Indicandoli con nomi e cognomi, romperò le scatole ai falsi moralizzatori di questo mondo che si vuole pulito soltanto perché si è liberato di Antonio Giraudo e del sottoscritto". Luciano Moggi in un'intervista a la 'Repubblica' continua a togliersi qualche sassolino dalla scarpa. "Spazzano via dalla casa polverosa due granelli di sabbia e dicono che la casa è pulita. Io invece vi dico che la casa era messa così e così quando ci sono arrivato e così così la lascio - ha detto l'ex D.g della Juve - per capire come vanno le cose, basta leggere i giornali o quella simpatica rubrichetta della Gazzetta dello Sport firmata da Candido Cannavò: già il titolo - Fatemi capire - è un programma. Quella sua rubrichetta serve solo per dimenticare e creare falsi bersagli. Parla di calcio pulito e tutta la spazzatura ce l'avrebbe messa Luciano Moggi. Fatemi capire, il passaporto falso di Recoba per cui l'Inter ha patteggiato, che cos'è? Qual è la sola società di serie A che ha cointeressenze con una di B? Non è l'Inter con lo Spezia? Fatemi capire, c'è differenza se Moggi va a cena da Bergamo con lo scudetto già in tasca e Giacinto Facchetti si attovaglia, con Bergamo, mentre l'Inter ancora lotta per un posto in Champions? Le fidejussioni false firmate da Giacinto Facchetti per la Reggina, non sono forse illeciti pieni?". Moggi continua ad attaccare la 'Gazzetta dello Sport'. "Degli illeciti documentati dell'Inter che, in qualche caso, hanno addirittura prodotto il patteggiamento giudiziario non si parla - ha sottolineato - un giornale, partecipato da uno degli ex azionisti dell'Inter, sta conducendo una campagna di falsa moralizzazione che ha trasformato lo scandalo del calcio in "Moggiopoli". Su quello stesso giornale abbiamo letto con 24 ore di anticipo la sentenza della Caf. Il commissario straordinario della Figc che dovrebbe rimettere le cose in ordine è un ex consigliere dell'Inter. I tifosi che mi telefonano pensano che gatta ci cova. E io comincio a crederci". Moggi non risparmia l'ex presidente della Figc Franco Carraro. "Dice che faceva soltanto il vigile urbano e si limitava a dirigere il traffico. Peccato che facesse passare con il rosso chi voleva lui - ha dichiarato Moggi che smentisce di aver contribuito ad eleggerlo - questa è una barzelletta. Io in Federazione non contavo nulla. Non avevo alcun ruolo e nemmeno la possibilità di partecipare alle assemblee".
Ora è la volta dell'amministratore delegato del Milan Adriano Galliani e del presidente di Mediaset Fedele Confalonieri. "Confalonieri dice che il Milan è vittima da 15 anni del "regime di Moggi": stimo Confalonieri per il lavoro che fa ma dovrebbe parlare soltanto di quello e non di cose che non conosce.

Se viene a parlarmi di regime - proprio lui, poi - devo ricordargli che il presidente della Lega si chiamava Adriano Galliani - ha affermato l'ex dirigente bianconero - nome che a Confalonieri non dovrebbe essere sconosciuto. Come non dovrebbe dimenticare che Galliani si dava da fare per sistemare un suo protetto finanche al vertice della Commissione arbitri di serie C. Per non parlare dei diritti televisivi. Dovete guardare non alla Juve, ma alle piccole squadre che tirano avanti con i denti e hanno bisogno del denaro della televisione e quel denaro non lo distribuivo io, lo distribuiva il mio concorrente - ha spiegato - volete una prova? Guardate quel che succedeva in Lega per la nomina del presidente. Diatribe che duravano mesi e poi, d'improvviso, puff: Galliani presidente. Dov'erano più le polemiche? Spazzate via dalla distribuzione dei diritti televisivi. Chi era il più forte allora? Moggi o Galliani? E perché si parla sempre di Moggi e mai di Galliani? Fatemi capire". Uno dei colpi di mercato più clamorosi di Moggi fu l'arrivo di Capello sulla panchina della Juve ma divenne uno scoop di Giorgio Tosatti. "Non diedi io la notizia a lui. Lui la diede a me. - ha affermato - io avevo già deciso per un altro allenatore. Fu Giorgio a dirmi che se avessi fatto il tentativo con Capello qualcosa avrei raccolto. Così feci". Moggi conlude commentando la sentenza della Caf di Ruperto. "È una sentenza che serve soltanto a colpire, attraverso Giraudo e me, la Juve - ha spiegato Moggi - è una sentenza che ha selezionato 40 telefonate, secondo convenienza, su una massa di 100 mila. Devo aggiungere altro? Vedete, io leggo "il libro nero del calcio" pubblicato dall'Espresso. Lo annoto e in questo block-notes prende forma il mio libro nero. Appunti contro i falsi moralizzatori. Sarà il mio nuovo lavoro perché questa rivoluzione nel calcio assomiglia a quella storia della fine della Prima Repubblica che ha lasciato credere nella nascita di una Seconda, mentre poi abbiamo scoperto che, se si esclude qualche nome, nulla è cambiato".