Palazzi, la Caf e il processo che non c'è
Dopo aver organizzato un processo in grande stile con tanto di una valanga di cronisti accreditati, con uno stuolo di personaggi e società eccellenti rimandate a giudizio che a loro volta hanno ingaggiato avvocati di grido pronti a tirar fuori il minimo cavillo ed eccezioni a non finire, questa mattina veniamo a sapere che la Caf non accetterà testimoni a discolpa e neanche filmati che provino l'innocenza degli accusati.
La considerazione da farsi è una sola e, crediamo senza peccare di superbia, senza possibilità di replica: perché montare tutto questo baraccone mediatico se tutto sembra già visto e scritto? Forse perché l'Uefa reclama le squadre da mandare ai sorteggi? Crediamo proprio di sì, ma in questo caso si poteva evitare questa parvenza di democrazia e "mettere tutti al muro e qualcuno anche di schiena" come accadeva un tempo, e leggere agli imputati la sentenza sommaria.
Complimenti a tutti, così facendo i tempi saranno di certo rispettati, ma siamo certi che tutti ricorreranno, dopo la replica già scritta della Corte Federale, al Tar del Lazio e forse lì, con i tempi giusti, ci sarà anche un giusto processo.
Ma intanto qualcuno in alto sarà contento. L'Uefa avrà nei tempi giusti le società da mettere nell'urna per far partire il suo carrozzone, non dimenticandosi che il campionato italiano potrà e dovrà aspettare, facendo però passare un'estate d'inferno a tutti i tifosi delle squadre implicate nella vicenda.