Pescara, Ballardini si presenta: "Modello Bagnoli"

E' partita ufficialmente ieri mattina alle ore 11:00 (minuto più, minuto meno) l'avventura sulla panchina del Pescara di Davide Ballardini che ha sottoscritto un accordo biennale col club di via Mazzarino. Ravennate, 42 anni compiuti lo scorso 6 gennaio, è stato presentato ufficialmente agli organi di stampa presso l'hotel Promenade. Accompagnato dal suo staff tecnico (Roberto Beni all. in 2^, Stefano Melandri prep. atletico e Ermes Morini all. portieri) Ballardini si è sottoposto alle rituali raffiche di domande dei giornalisti presenti. Accanto al Presidente Paterna, tra i due direttori Andrea Iaconi e Marco Bignone, Ballardini ha da subito spiegato il perchè ha accettato la panchina del Pescara, declinando le allettanti offerte di Arezzo e Verona.
"Mi sono incontrato a più riprese con Marco Bignone, col quale sono state buttate le basi dell'accordo. Il discorso è stato poi approfondito con Iaconi. Le persone mi sono sembrate da subito positive e quindi sono contento di essere qui". Poche parole, basso profilo e una carriera che lo ha visto una vita sulle panchine delle "Primavera" di Cesena, Milan e Parma quindi il grande salto in C a San Benedetto e poi Cagliari. "Ma la categoria ha un'importanza relativa - ha proseguito Ballardini - ciò che è davvero importante è la gestione del quotidiano che con le debite proporzioni è uguale ovunque". Dopo la sfortunata parentesi in Sardegna, Ballardini si è rimesso da subito al lavoro "Da dicembre a gennaio ho seguito moltissimo tutti i campionati e spesso mi è capitato di vedere anche il Pescara. Mi ha fatto una buona impressione". Qualcuno chiede se sono già stati approntati i programmi e la rosa che comporrà la squadra per il prossimo anno "I programmi con il presidente sono stati chiari da subito. Per quanto riguarda i nomi vedremo con i direttori quale sarà la piega che prenderà il mercato, quindi ci organizzeremo". Una categoria, la serie B, che Ballardini non ha mai affrontato e che da questa stagione sarà oggetto di regolamenti particolari in tema di calciatori da impiegare "La serie B storicamente è una categoria dove si impiegano pochi giovani. Per fortuna esistono delle isole felici come Pescara dove il lavoro del settore giovanile viene valorizzato e dove si ottengono frutti importanti.
Ecco credo che questa possa essere la vetrina adatta per mettere in mostra qualche bella promessa. In ogni caso per mettere i ragazzi nelle migliori condizioni per rendere occorre che ci sia alle spalle una squadra solida. In ogni caso non mi sento inidoneo ad affrontare la cadetteria, anche se mi rendo conto che questa come tutte, è una categoria che riserva le sue difficoltà". Come sarà il Pescara 2006/07? "Non ho un modulo preferito. Lavoro e ho lavorato su più situazioni. Direi che il discorso da affrontare riguarda più i princìpi che devono essere chiari da subito sia per l'attacco che la difesa". Cosa non ha funzionato a Cagliari? "Mi sia concesso di ringraziare pubblicamente il presidente Massimo Cellino che mi ha dato la possibilità di allenare ad alti livelli dopo una sola stagione in C alle spalle. E soprattutto lo ringrazio per le belle parole che ha speso su di me negli ultimi giorni. Evidentemente sono arrivato in un momento particolare dove non potevo lavorare nè sulla testa, nè sulle gambe dei giocatori per via dei troppi impegni ravvicinati. Nonostante tutto ricordo delle ottime partite e dei risultati sfavorevoli che la squadra non meritava". Nella sua carriera da allenatore di giovanili, Ballardini ha incrociato anche Sacchi ai tempi della Primavera del Cesena "Si, ma non sono sacchiano - ride - Però da lui ho appreso il metodo di lavoro. Lavoriamo in maniera diversa e poi non sono integralista. Come allenatore mi sento più vicino al profilo di Osvaldo Bagnoli, una persona semplice, competente e sensibile. Per quanto riguarda il Pescara che verà, ritengo importante la presenza di un mediano dotato di qualità. A tal proposito ho un costante e quotidiano confronto con Marco Bignone". In conclusione che opinione si è fatto Davide Ballardini dello scandalo di calciopoli? "Mi sento molto in difficoltà a lavorare in un ambiente del quale è stato scoperchiato il lato peggiore. Io sono una persona onesta e innamorata del proprio lavoro e di questo sport". Così parlò Ballardini e da domani si comincia a fare sul serio.