Portiere "diffidato" per aver fatto il segno della croce
Il calcio è bello a sé stante: quando ci si vede tra amici o si è davanti alla Tv per commentare quello che succede nel rettangolo di gioco. Purtroppo da tempo non è così e , scandali a parte, sappiamo come siano stati giustamente stigmatizzati gli intrecci tra calcio e politica quando alcuni giocatori del nostro campionato avevano palesato la propria ideologia con gesti eloquenti.
Suscita ancora più scalpore quello che è accaduto in Scozia dove sembra essere tornati alla metà degli anni Ottanta quando fino ad allora nei Rangers di Glasgow non potevi giocare se eri di religione cattolica. Episodi di discriminazioni religiosa erano praticamente la norma negli appassionati derby tra i "cattolici' del Celtic (società fondata 109 anni fa da un frate, Brother Walfrid, per dare uno sbocco ai bambini dei cattolici irlandesi emigrati a lavorare nei cantieri navali di Glasgow, spesso esclusi dalle scuole e dai centri sociali scozzesi) e i "protestanti" dei Rangers. Dopo vent'anni e in un clima in cui il mondo occidentale si interroga sulla rilevanza che la religione, qualunque essa sia, debba occupare nella vita quotidiana e nelle scelte di politica estera, in Scozia si assiste ad un fenomeno di intolleranza religiosa.
Il portiere del Celtic di Glasgow, proveniente dalla cattolicissima Polonia, osa farsi il segno della croce davanti alla curva avversaria prima del derby del febbraio scorso contro i "blues". Le proteste del pubblico sfociano in una denuncia della polizia che in questi giorni ha proceduto alla "diffida" del giocatore che, come spiegano le forze dell'ordine, "ha rischiato l'incriminazione formale per gesti provocatori che incitano alla violenza in un luogo pubblico". Non ha notato invece alcun atteggiamento provocatorio Peter Kearney, portavoce della Chiesa Cattolica in Scozia: "Il segno della croce è globalmente accettato come segno di devozione religiosa e nulla più. E' un peccato che la Scozia sia diventata uno dei pochi posti al mondo dove un espressione di fede viene considerata un crimine".