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Reggina deferita: ecco le telefonate

Reggina deferita: ecco le telefonate
giovedì 20 luglio 2006, 11:292006
di Ilario Imparato
fonte gazzetta.it

Non ci sono nuove squadre nel mirino della magistratura napoletana, ma si tratta solo di approfondimenti su società già esaminate. Si lavora su Reggina e Messina, ma solo sulla squadra calabrese sono emersi rilievi penali. La Reggina è passata al setaccio per le intercettazioni di telefonate tra il presidente amaranto Lillo Foti e l'ex designatore Paolo Bergamo (ma anche con Luciano Moggi). Carte che già sono state passate al vaglio dell'Ufficio indagini, e che avrebbero portato all'iscrizione nel registro degli indagati della Procura di Napoli di Lillo Foti.
INDAGATO Lillo Foti sarebbe indagato per frode sportiva. È iscritto dalla Procura di Napoli, ma sebbene si vada ad aggiungere al primo filone, questa inchiesta sarebbe uno stralcio in base all'informativa numero uno dei carabinieri, alla quale si è aggiunto l'esposto-denuncia di Gazzoni Frascara. Con lui anche altre persone, ma non trapela nulla, salvo che anche Bergamo potrebbe essere stato a sua volta iscritto per questo stralcio.
LE TELEFONATE - Sono diverse le telefonate che Foti fa sia con Bergamo che con Luciano Moggi, ma in particolare l'attenzione della magistratura ordinaria, oltre che dell'Ufficio indagini federale, si focalizza su quella delle 12.56 del 4 dicembre 2004. "Sempre Foti - si legge nell'informativa dei carabinieri - cambia argomento della conversazione e pensa bene di chiedere a Bergamo, riferendosi all'incontro che la Reggina dovrà disputare l'indomani contro il Brescia "...senti tutto apposto?..." ricevendo le pronte rassicurazioni dal designatore "...per domani tutto preparato sì sì... stai tranquillo stai tranquillo!...". Foti nonostante le rassicurazioni ricevute chiede al designatore "...ti raccomando fagliela n'altra telefonata a questo qua perché... sennò l'ammazzo domani io!..." riferendosi all'arbitro Racalbuto designato per l'incontro in argomento.

Bergamo oltre a fornire ulteriori rassicurazioni gli rappresenta anche "...eh! E anche il numero uno poi... è apposto il numero due è n'amico insomma... è un bel... bel sodalizio eh!..." riferendosi ai due assistenti designati Ayroldi e Ambrosino".
PROBABILE DEFERIMENTO - Proprio su questi contatti l'Ufficio indagini sta preparando la relazione da dare alla Procura (dentro c'è anche un capitolo relativo ad Arezzo-Salernitana) per i deferimenti. La posizione della Reggina e delicata: è vero che si tratterebbe di un solo illecito, ma la responsabilità sarebbe diretta per il fatto che le telefonate sono del presidente. L'altra squadra chiamata in causa è il Brescia, ma il suo coinvolgimento sarebbe soltanto come parte lesa.
ALTRA TEGOLA - I magistrati napoletani, però, non si fermano all'illecito sportivo. Le testimonianze dell'ex presidente della Salernitana Aniello Aliberti e dell'ex presidente del Bologna Giuseppe Gazzoni Frascara mettono in luce un altro inquietante aspetto relativo alle iscrizioni ai campionati. Ieri, poi, l'avvocato Grassani, che tutela gli interessi del Bologna, ha provveduto a incrementare il già voluminoso dossier in possesso del commissario straordinario della Figc, Guido Rossi, e del capo dell'Ufficio indagini, Saverio Borrelli.
ACCUSE PESANTI - Le carte del Bologna sarebbero un pesante atto d'accusa per la Reggina: ci sarebbe l'ipotesi di illecito amministrativo se venisse dimostrato che la squadra calabrese al momento dell'iscrizione non ne aveva i requisiti, ma Cazzola è pronto anche a far scattare accuse penali. Accuse che potrebbero allargarsi alla Covisoc e al Consiglio federale, che non avrebbero tenuto conto di una lettera dell'Agenzia delle entrate del 10 agosto nella quale si chiarisce che la Reggina in data 25 luglio era stata informata che le fideiussioni presentate per rateizzare il proprio debito con l'erario non erano ritenute valide.