Salernitana: largo ai giovani
Fate largo ai giovani, meglio se sono del posto. E' questo il motto che ha portato il presidente della Salernitana Antonio Lombardi a dare il via ad un progetto che alla lunga può rivelarsi ambizioso. L'imprenditore campano, dopo aver sfiorato la B lo scorso anno, ha deciso di riprovarci cambiando le carte in tavola. La squadra è stata ricostruita approfittando del ritorno alla base di tanti prestiti. Tre elementi sono stati ceduti (dolorosa la partenza di De Cesare, che ha lasciato il ritiro qualche giorno fa), altri sono andati via per fine contratto. Lombardi ha dato carta bianca ad un diesse che di giovani se ne intende (Enrico Coscia) affidando la guida tecnica della società ad un allenatore col sangue granata (Raffaele Novelli, già alla guida della primavera e lo scorso anno artefice di un entusiasmante campionato a Melfi).
Non solo: in squadra è stato fatto posto a tanti atleti cresciuti nella Salernitana, più ad altri originari di Salerno. La speranza è quella di avere una squadra composta da calciatori che abbiano una marcia in più, che riescano a dare il massimo ricordandosi di indossare quella maglia che per loro rappresenta molto. Non sono mancati, tuttavia, colpi "di categoria": dal portiere Mancini al difensore Coppini, dai centrocampisti Schiavon e Agnelli arrivando al probabile nuovo rinforzo, l'esterno offensivo Sestu. Poche vecchie volpi e tanti giovani, alcuni da svezzare altri già pronti per un palcoscenico importante. In attesa di conoscere i propri avversari (squadre del nord o del sud? Ah, se Macalli si sbrigasse...) la Salernitana lavora a fari spenti sperando di riuscire a convincere quei tifosi ai quali i calciatori senza curriculum non vanno giù: soltanto se gli stessi riusciranno a portare la squadra su l'Arechi tornerà a cantare.