Sassari Torres: estrema unzione?
Ha alzato bandiera bianca con grande dignità, senza illudere i suoi tifosi. Alle ingenue speranze ha preferito la nuda e cruda verità, annunciando di non poter prendere parte al campionato di C1. La Torres, povera ma bella, è finita. La società sarà messa in liquidazione, sommersa da una marea di debiti. Stavolta, diversamente dalla scorsa estate, all'ultimo secondo non accadrà nulla. E così la città di Sassari perde il suo gioiello, capace di arrivare a due passi da quel sogno chiamato serie B. Un campionato esaltante, culminato con un insperato terzo posto, l'obiettivo massimo se davanti ci sono squadre come Napoli e Frosinone. Torres da podio sul campo, ma i play-off sono sempre una lotteria: gli spareggi non hanno perdonato la formazione di Antonello Cuccureddu.
Dopo la sfida con il Grosseto è iniziata un'agonia durata soltanto poche settimane, il tempo che il CdA ufficializzasse la sua resa di fronte ad una situazione insostenibile. E per i tifosi sardi è stato un duro colpo perdere una squadra che con pochi rinforzi avrebbe potuto muovere un nuovo assalto alla serie cadetta, un gruppo sardo fino al midollo che era riuscito a lottare contro tante avversità. Adesso è necessario rimettersi subito al lavoro per conservare il calcio professionistico. Il Lodo Petrucci è una chance importante per una città che ha dimostrato di aver fame di calcio. E con una società sana nessuna impresa sarà impossibile. Sassari ha poco tempo per capirlo, ma se lo capirà avrà tutta una vita per tornare a sognare.