Branca: "Il segreto dell'Inter? Un grande gruppo"
Il direttore dell'area tecnica dell'Inter, Marco Branca, è intervenuto questa mattina in diretta alla trasmissione "Radio Anch'io Sport", di Radio Rai.
Branca: il presidente Massimo Moratti si è detto sorpreso del rendimento già così alto della squadra in questa prima fase della stagione. Che ne pensa?
"Partiamo sempre da un presupposto: avere grande fiducia nella nostra squadra e del suo carattere. La sorpresa del nostro presidente credo si riferisca soprattutto al buon rendimento della squadra nonostante in questo periodo abbia sofferto qualche difficoltà a livello di squalifiche in Champions League e, in generale, di infortuni in zone specifiche del campo. Quindi lo leggo come un complimento che il presidente fa alla squadra perché, nonostante tutto, siamo ai livelli della passata stagione, anzi stiamo facendo anche meglio".
Nelle prime giornate non sono mancate le critiche nei confronti dell'Inter. Anche Roberto Mancini le ha definito esagerate. Forse la critica è stata anche di stimolo?
"Roberto Mancini aveva e ha perfettamente ragione, e dico questo senza voler peccare di vittimismo. È un dato storico il fatto che l'Inter attiri tante critiche quando le cose non vanno benissimo e moltissimi elogi quando invece va bene, questo senza una reale misura. I nostri giocatori sanno questa cosa e hanno cambiato l'atteggiamento verso la critiche che sono considerate uno stimolo non solo per far bene, ma per fare meglio".
È un fatto storico che dall'Inter si pretenda sempre tantissimo e che all'Inter si chieda sempre di più, anche perché forse rappresenta una forza importante e tutti si aspettano tantissimo...
"È vero, però mi piacerebbe che qualche volta questi giudizi fossero equilibrati, e non mi riferisco solo alla mia squadra, lo dico anche in generale, per tutto il calcio. Una delle funzioni della critica, che deve essere libera, è quella di essere obiettiva. La critica deve mostrare una certa competenza: se si fanno dei commenti su quello che succede in un episodio o solo nell'arco di una singola gara, senza riflettere un po' più a lungo termine, credo non si renda un buon servizio, ma questo è ovviamente solo il mio punto di vista".
Non crede che all'Inter manchi un grosso mediano da aggiungere a Esteban Cambiasso, Olivier Dacourt e Patrick Vieira per evitare i problemi creati magari dagli infortuni?
"Credo di no. Abbiamo molti centrocampisti e non dimentichiamoci di Javier Zanetti che ora, a causa della squalifiche di Maicon in campionato e Champions League, sta giocando esterno destro sulla fascia. Poi abbiamo Stankovic, Figo e Chivu che all'occorrenza può giocare a centrocampo al pari di Burdisso. Non abbiamo voluto ingolfare la nostra squadra e quindi non dare la possibilità ai nostri giocatori di essere utili e presenti, qualche volta anche fuori dal loro ruolo naturale".
Considera e considerate la Roma come il principale avversario dell'Inter per lo scudetto?
"Siamo solo alla 7a giornata di campionato. Ci sono tantissime partite e tantissime cose possono ancora succedere. La Roma fa sicuramente parte di quel lotto di squadre che, insieme con noi, giocheranno per il titolo. Quindi ci sono anche il Milan, anche se ora è un po' staccato, la Juventus e magari si potrà inserisi anche qualche sorpresa. Noi siamo contenti di essere competitivi come lo scorso anno e pensiamo solo a noi stessi".
Zlatan Ibrahimovic è in un periodo di grande forma e gli sta riuscendo veramente tutto, non dovrebbe imparare anche a fare le cose semplici?
"Non sono d'accordo. Zlatan è già migliorato molto dimostrando grande concretezza e presenza dal punto di vista tattico. Basta ricordarsi della nostra ultima gara in Champions League dove, quando siamo rimasti in dieci, lui ha fatto un grande lavoro in fase di interdizione e impostazione della manovra, come se fosse un centrocampista. E queste cose le sta facendo dalla passata stagione, sta dimostrando grande applicazione. Credo non si possa togliere tutto a un giocatore che sta facendo tante cose concrete, soprattutto non gli si piuò togliere il piacere del divertimento e della giocata spettacolare. Non vogliamo togliergli e toglierci il gusto di qualche giocata delle sue".
Negli ultimi anni all'Inter sono arrivati tanti grandi giocatori a parametro zero. Però c'è chi continua ad affermare che siate bravi sul mercato perché avete maggiori disponibilità economiche rispetto ad altri. Che cosa ne pensa?
"È vero che abbiamo disponibilità economica, ma è la stessa che hanno le squadre del nostro livello. È vero anche che, negli ultimi anni abbiamo preso a parametro zero giocatori come, ad esempio, Cambiasso, Julio Cesar e Maxwell. Tutti ragazzi ancora giovani, che giocano già con noi da due-tre anni. Sono state tutte scommesse vinte della società grazie al grande lavoro di gruppo, perché non scelgo certo da solo i giocatori da acquistare. Abbiamo scelto bene e i giocatori hanno risposto perfettamente sul campo. L'ultima spesa alta è stata quella di due anni fa per Ibrahimovic, che abbiamo pagato circa venticinque milioni di euro: credo non si possa fare assolutamente paragoni, nel rapporto qualità-prezzo, con altri giocatori che si vedono oggi in Europa... ".
Come stanno Marco Materazzi e Patrick Vieira? Saranno pronti dopo la sosta del campionato?
"Spero di sì. Credo che Patrick possa essere disponibile dopo la sosta, poi il nostro tecnico vedrà come e quando utilizzarlo. Per Marco stiamo facendo il possibile per averlo al più presto, e devo dire anche anche lui si sta veramente impegnando al massimo. Ma stiamo facendo le cose con calma per non rischiare nulla, abbiamo ancora otto mesi di stagione e non vogliamo rischiare altri infortuni".
Il dato più bello di questa Inter sembra l'armonia del gruppo che si rivela spesso: chi entra in campo si trova subito nel cuore della partita senza aver bisogno di un periodo di adattamento. E si è visto sabato scorso con Julio Cruz...
"Sono d'accordo, ma non restringerei questa considerazione a Cruz. Nel corso di questi anni la società e l'allenatore hanno lavorato bene per creare l'armonia all'interno del gruppo. Non possiamo dimenticare di come, ad esempio, si comportano ogni giorno Toldo, Solari, Burdisso, Samuel e Crespo. Sono tutti a disposizione del tecnico, con le stesse disponibilità e volontà che dimostrano quando sono chiamati in causa. Questo perché stanno dimostrando di aver voglia di vincere e hanno capito che, per farlo, non si può essere protagonisti ogni secondo. E così dimostrano grande rispetto della loro professionalità e della società".