Capello e Mourinho, tutta la verita'
I tabloid inglesi mi fanno impazzire: caricano a testa bassa, qualche illazione e la ricerca di scandali. Esclusivamente in nome della tiratura. Brucerebbero, chissà, milioni di sterline per la foto di Beckham in mutande, nuovo (ed esclusivo) testimonial di Giorgio Armani. Ma loro, gli amici inglesi, diventano molto seri al pensiero che sta per sbarcare Fabio Capello. Gli daranno l'eredità di McClaren: sinceramente, il semplice accostamento tra i due è una bestemmia, chiaramente a favore di don Fabio. Siamo ai dettagli, entro giovedì l'annuncio: quattro milioni di sterline (e passa) per Capello, lo staff che pretende, da Zola (un baronetto, da quelle parti) a Galbiati, passando per Franco Baldini consulente. Il suo gruppo, un bel gruppo. Capello stava facendo - ottimamente - l'opinionista Rai, da domenica sera e dintorni ne cercano un altro. Capello è la scelta giusta, per una serie di motivi. Almeno due. Il primo: ormai don Fabio è pronto per la grande svolta, ha vinto tutto quello che c'era da vincere in club prestigiosi, ha dato l'ultima Liga al Real Madrid malgrado le provocazioni di Calderon. Un altro club? E quale? Ma no, ma dai: Capello alla guida dell'Inghilterra, straordinaria e meritata svolta. Un premio alla carriera - strepitosa- che si allunga. Ma c'è un altro motivo, il secondo, che fa la differenza.
Per la legge dei grandi numeri prima o poi l'Inghilterra dovrà darsi una mossa: non vincono qualcosa di importante da una vita, loro come la Spagna. E la legge dei grandi numeri è una cosa seria: non soltanto per gli scaramantici, ma anche per la voglia di Capello che non vede l'ora di mettere su l'impalcatura giusta. Rooney, preparati, e non deluderlo.
In lizza c'era anche Josè Mourinho che si è opportunamente tirato fuori. Perché "opportunamente" è presto spiegato: l'Antipatico ma Bravo è giovane, giovanissimo, per cambiare vita calcistica. Selezionatore no, è troppo presto. Ha appena lasciato il Chelsea, ha detto che vuole sbarcare in Italia o in Spagna. Ho letto smentita di Moratti, furibondo perché gli hanno attribuito Mourinho dal 2008-2009, il patron c'è rimasto così male che più male non si può. Domanda: ma per quale motivo l'Inter e Mancini dovrebbero salutarsi e dirsi addio, proprio ora che stanno vincendo (e convincendo) al punto da preparare con fondate speranze l'assalto alla Champions League? No, l'Inter andrà avanti con il Mancio, a meno che non perda tutto (siamo ai limiti del fantacalcio). E L'Antipatico che fine farà? Due strade. La prima conduce a Barcellona. La seconda a Milano, sponda Milan. Ma ho talmente tanto rispetto di Ancelotti che non mi permetterei di disturbarlo proprio ora che si sta preparando a salire sul tetto del Mondo.
Intanto, un telegramma: vai don Fabio, l'Inghilterra sta per stendere tappeti rossi.