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Carlo Nesti: "Cambia il manico, non il Toro"

Carlo Nesti: "Cambia il manico, non il Toro"
lunedì 5 marzo 2007, 07:232007
di Appi .
fonte carlonesti.it

La morale del "cappotto" di Firenze è semplice: potete alternare 1-2-5-10 allenatori, da De Biasi a Zac, da Zac a De Biasi, o chi vi pare, ma il Toro resta quello. Una "nave" mal costruita, che imbarca acqua a prescindere dal timoniere, abbonata alle burrasche: gli allenatori cambiano, i limiti fisiologici restano. Al Franchi, fra i tanti, ne è emerso uno su tutti: l'incapacità di reagire, una volta in svantaggio. Questo avviene per motivi psicologici: la scarsità di veri lottatori, di "uomini da Toro".

Per motivi dinamici: pazzesco fare la Serie A con uomini di 35-40 anni. E per motivi tattici: prima di costruire il gioco, occorre togliere il pallone dai piedi degli avversari, ma come, e con chi? Prendete la difesa: dovrebbe giocare alta, restringendo il campo, e agevolando i centrocampisti, ma i giocatori sono troppo lenti per recuperare, in spazi larghi, su rivali veloci. Prendete il centrocampo: Gallo ha una autonomia di un'ora, Lazetic e Rosina sono 2 "pesi piuma", De Ascentis corre la metà di un tempo, e basta che manchi Ardito per perdere qualsiasi forma di filtro. Problemi di equilibrio insolubili con questa rosa.