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Carlo Nesti: "Fantasia in periferia?"

Carlo Nesti: "Fantasia in periferia?"
venerdì 23 novembre 2007, 08:222007
di Appi .
fonte di Carlo Nesti per Nesti Channel - carlonesti.it

Francesco Totti, in una intervista "a cuore aperto" a "El Pais", ha dichiarato: "Zidane, Maradona, Cruyff... Gente che non nascerà più... Quel ruolo è scomparso... Basta vedere come viene trattato Del Piero, un po' a destra, un po' a sinistra... Si valorizza il lavoro sulla muscolatura, a scapito dell'inventiva dei giocatori". Ho provato a verificare se, nel nostro campionato, è veramente così.

Ci sono fantasisti che vengono impiegati come seconde punte: lo stesso Del Piero (che pure, a volte, deve giocare punta esterna sinistra nel 4-3-3) nella Juventus, Cozza nella Reggina (solo 4 volte), Doni nell'Atalanta, Kakà nel Milan, Lavezzi nel Napoli, e Rosina nel Torino. Tutto questo mentre Totti, nella Roma, funge da molto tempo, con grande profitto, da unica punta centrale.

Ci sono fantasisti che vengono impiegati come esterni alti: Di Natale nell'Udinese, Foggia nel Cagliari, Mascara nel Catania, e Giovinco nell'Empoli. Alcune squadre, pur avendo a disposizione elementi creativi, li utilizzano con discontinuità, come Brienza nel Palermo, Cassano nella Sampdoria, Del Nero e Meghni nella Lazio, e Recoba nel Torino. Fiorentina, Genoa e Livorno non hanno il trequartista.

Fin qui l'analisi di Totti è giusta e spietata: i fantasisti, rispetto al modello Zidane, sono o troppo avanzati (seconde punte), o troppo decentrati (esterni alti), alla periferia della manovra. Vorrei ricordare, però, che esistono moduli in grado ancora di restituire al "numero 10" il magistero del fuoriclasse senza catene: il 4-3-1-2, con centrocampo a "rombo", e il 4-2-3-1 (0 4-3-2-1), cosiddetto "alla francese".

Pensate a Figo, Kakà, Locatelli e Vannucchi, al centro dietro alle punte, quando le loro squadre giocano con 2 attaccanti. Pensate al Parma, con Reginaldo, Gasbarroni e Pisanu dietro a Corradi. Pensate al Torino, con Recoba, Rosina e Di Michele dietro a Ventola. E pensate alla Nazionale, che, in alternativa al 4-3-3, si schiera con il 4-2-3-1. Insomma: se si vuole esaltare il talento, il modo si trova.