Champions League: la conferenza stampa in casa Inter
Come è da consuetudine per la Champions League, il tecnico dell'Inter Roberto Mancini ha risposto alle domande dei giornalisti nella conferenza stampa, alla vigilia di Inter-PSV Eindhoven.
Mancini, che difficoltà può crearvi il PSV Eindhoven?
"Sono una squadra diversa da Fenerbahce: sono molto più veloci, giocano in maniera diverso e hanno dei giocatori molto rapidi. Sarà una gara molto dura, ma noi vogliamo affrontarla al meglio per ottenere un risultato importante".
Zlatan Ibrahimovic ce la farà a recuperare? E Olivier Dacourt?
"Sì, Zlatan credo di sì. Domani valuteremo meglio le sue condizoni. Oggi ha svolto un lavoro defaticante, ma credo non abbia particolari problemi. Valuteremo domani anche le condizioni di Olivier. Oggi non stava benissimo, ma credo che possa farcela stringendo i denti. Anche se, come ho già detto, sono cose da valutare solo a poche ore dalla partita".
Domani ci vorrà la stessa grande personalità con la quale avete affrontato le ultime due gare di campionato contro Sampdoria e Roma.
"La Champions League è diversa dal campionato. Quella di domani sarà una gara delicata per l'Inter perchè abbiamo perso la prima in Turchia. Sarà importante fare risultato anche se ci mancheranno diversi giocatori e potremmo avere qualche problema. Ma possiamo sicuramente fare bene se affronteremo la partita con attenzione, pazienza e molta concentrazione".
Che cosa le piacerebbe che Ronald Koeman, tecnico del PSV, dicesse della sua Inter?
"Nulla di particolare. (ndr.: sorride) Spero che domani, al termine della gara, dica 'mi spiace aver perso... '. Scherzi a parte, le gare d'Europa sono difficili e particolari. Si può pensare che una squadra sia forte di un'altra, ma secondo me non c'è mai grande margine e, chi è considerato più debole, può tirare fuori quel qualcosa in più che gli permette di fare meglio del solito, magari di quanto sta facendo nel proprio campionato. Per questo dico che domani sarà una sfida molto dura. Poi ho visto giocare il PSV e devo dire che giocano molto bene".
Il PSV è la squadra più forte che vi trovate ad affrontare nel girone di Champions League?
"Rispetto al girone della passata stagione, questo sarà molto più duro perchè le squadre si equivalgono tutte. L'anno scorso il Bayern Monaco aveva vinto tutte le prime gare e la media punti per arrivare secondi si era anche abbassata. Quest'anno sarà più difficile, per noi sarà importante fare bene domani sera. Anche il CSKA è una squadra tosta. Sarà un girone equilibrato sino alla fine".
Nella preparazione alla gara, rispetto a sabato contro la Roma, avrà dei problemi diversi da affrontare?
"Ci sarà la necessità di entrare in campo con una condizione mentale differente. Sabato giocavamo sapendo che, anche perdendo, non sarebbe cambiato nulla. Domani dovremo fare molta molta attenzione. Però questo non vuol dire che dovremo avere timore. Dovremo giocare in sintonia tra i reparti, non dando la sensazione all'avversario di poter giocare. Loro, infatti, hanno calciatori bravi che possono metterci in difficoltà. Noi dovremo essere scaltri e bravi a giocare con grande attenzione".
Mancini: contro la Roma la squadra ha dimostrato di poter cambiare modulo senza problemi. Potrebbe usare anche domani lo stesso sistema?
"Questo non lo so, per questo prima ho detto che aspetto domani per verificare le condizioni generali e di alcuni giocatori in particolare. Chi scenderà in campo dovrà essere al cento per cento. Visto che siamo in pochi, con tre ragazzi in panchina, potremo avere qualche problema in più. Non penso che il modulo sia importante più dell'attenzione del saper affrontare bene una gara. Si può giocare con una, due o tre punte, ma conta molto l'interpretazione della partita e, se ha quella giusta, non ci sono problemi".
Si può dire che l'Inter ha imparato a fare bene in campionato e non ancora in Champions League dove si affrontano delle partite secche?
"Quella di domani non è una gara secca, è semplicemente molto difficile perchè è la seconda e viene dopo aver perso la prima. In Champions League, e nelle coppe in generale, due squadre arrivano in finale, le altre sbagliano tutte almeno una partita. Un errore lo fanno tutti purtroppo, l'anno scorso è successo al Barcellona e al Real Madrid, squadre che sono arrivate in finale di Champions, e non solo a noi. A volte si dice una cosa e si avanti su quella, ma non è propriamente e sempre così. Bisogna specificare bene le cose: si può perdere, è vero, ma è assurdo dire che l'Inter non è abituata a giocare in coppa visto che l'Inter è cento anni che gioca nelle coppe. Intanto noi, dopo quello che è successo la passata stagione, sapevamo che avremmo avuto difficoltà per i primi due o tre turni. Agli squalificati, poi, si sono aggiunti degli infortunati tutti nello stesso reparto, questo ha creato ulteriori difficoltà. Al di là di questo è chiaro che, perdendo la prima gara, la seconda diventa fondamentale e, per questo, dovremo stare più attenti".
Ibrahimovich, Chivu e Maxwell sono stati allenati dal tecnico del PSV, Ronald Koeman. Ha parlato con loro per sapere come potrebbe schierare la squadra l'allenatore olandese?
"(ndr.: sorride) Sono amici di Koeman, non mi hanno raccontato nulla... Scerzi a parte, non abbiamo parlato di questa cosa e non ho chiesto nulla a loro. Ora che me lo avete ricordato, m'informerò".
Si è dato una spiegazione su come mai "Ibra" non sia stato così devastante in Champions League come in campionato?
"Spero che trovi il gol domani. Arriverà anche questo. Quando è arrivato alla Juventus ha dovuto inserirsi e capire il calcio italiano, poi è migliorato sotto tutti i punti di vista. Sarà così anche per la Champions, è solo una casualità che non abbia ancora segnato in coppa. Se fosse un problema psicologico? Non credo che 'Ibra' abbia di questi problemi, assolutamente".
Non è d'accordo sul fatto che esista una mentalità da Champions League e una da campionato?
"No. Credo che ci possono essere squadre che hanno fatto bene in Champions League e possono avere più tranquillità ad affrontare lo scontro diretto o la sfida di Champions. Ma la mentalità è la stessa, bisogna riuscire a interpretare certe situazioni e certe gare. Alcune squadre fanno meglio in coppa perchè semplicemente hanno una tranquillità che deriva da alcune vittorie in quella competizione".
Mancini, prima ha detto che domani dovrete affrontare la partita con prudenza e attenzione, ma aveva detto la stessa cosa prima di Fenerbahce-Inter. Però in Turchia le cose non andarano propriamente bene...
"Mi spiego. In Turchia parlai in quel modo perchè avevamo una squadra un po' inedità e Rivas, ad esempio, giocava per la prima volta. Comunque credo che ci debba essere sempre rispetto per l'avversario e la preoccupazione per una gara non può mai mancare. Soprattutto in Champions League. Non si può lasciare giocare l'avversario con tranquillità, altrimenti poi diventa dura ribaltare un eventuale risultato negativo. Non si può dare la possibilità di giocare con tranquiilità agli altri".
Dopo la sconfitta di Istanbul è sembrato ci fosse troppo scollamento tra i reparti della sua squadra. Concorda?
"Ho rivisto la partita contro il Fenerbahce qualche giorno dopo e devo dire che ho avuto un'impressione diversa rispetto a quella che avevo avuto dalla panchina. Soprattutto nel primo tempo la squadra era messa bene sul campo: non dico che era stata quasi perfetta, ma era ben messa in campo per le condizioni e le difficoltà che avevamo. Forse, nelle occasioni in cui noi potevamo sfruttare delle ripartenze in contropiede, siamo stati fermati con dei falli e non abbiamo concluso al meglio. È chiaro che nella ripresa, e sotto nel punteggio, la squadra è stata un po' sfilacciata nel tentativo di recuperare. C'era un po' più di timore perchè eravamo un po' troppo indietro nella linea difensiva. Ma non eravamo messi poi così male".
C'è un gusto particolare per Mancini nella sfida con Ronald Koeman che segnò il gol decisivo nella finale di Coppa Campioni che la sua Sampdoria perse contro il Barcellona?
"(ndr.: sorride)... Mi sono dimenticato di quella partita... Se è la prima volta che lo affronto da avversario? Mi sembra di sì... Se quella sconfitta fu il più grande dispiacere della mia carriera? Sì, ci si riprende dopo quattro o cinque anni dopo aver perso una finale di Coppa Campioni in quel modo... E poi per noi della Sampdoria era una cosa un po' particolare, era la prima finale tanto importante e forse è stata anche l'ultima".
Pensa che il PSV possa mettervi più in difficoltà rispetto alla Roma?
"Roma e PSV sono due squadre che, in un certo senso, assomigliano. In fase offensiva hanno giocatori abbastanza simili, veloci, che non danno la possibilità di attaccarli perchè si muovono in continuazione e non danno riferimenti. Non dico che hanno gli stessi schemi della Roma perchè i giallorossi ormai giocano quasi a memoria, però gli olandesi hanno tre attaccanti molto bravi e tecnicamente veloci e, dei tre centrocampisti, due a turno si buttano sempre dentro. Anche loro ci creeranno qualche difficoltà, però noi siamo in grado di poter ribattere bene".
Domani quanto potrà influire in positivo il fatto che l'Inter sta sempre meglio fisicamente?
"Le vittorie importanti danno forza e morale e ridanno quella tranquillità che, quando c'è qualche risultato così così, può far pensare che ci sia qualche problema di troppo. Invece, come prima di Roma e come dopo Roma, bisogna solo lavorare e continuare a farlo perchè i ragazzi hanno le qualità e non hanno perso nulla rispetto alla passata stagione. I problemi che abbiamo avuto in campionato quasi si assomigliano a quelli in coppa dell'anno scorso: la passata stagione abbiamo perso le prime due in Champions giocando in dieci per due espulsioni, in campionato quest'anno abbiamo giocato in dieci contro Udinese e Livorno. Se fossimo stati in undici sino all fine, non credo avremmo pareggiato quella contro l'Udinese e contro il Livorno avremmo avuto qualche possibilità in più di vincere. Oltre a questo, stiamo trovando ora la condizione, ma era normale che sarebbe migliorara con il passare delle partite. Abbiamo qualche piccolo infortunio, soprattutto per quei giocatori, come Dacourt e 'Ibra', che hanno giocato sabato e dovrebbero scendere in campo anche domani. Se riusciamo a recuperare bene loro, potremo fare una buona gara".
Che influenza ha Zlatan Ibrahimovic sull'Inter?
"Un grande giocatore ha sempre grande influenza sulla squadra, sia in campo che fuori. Zlatan ha una grande personalità che viene dalla sua grande classe e dalla sua forza d'urto in campo. Per la squadra è molto importante".