Da Yokohama: Paolo Maldini a ruota libera
È un Paolo Maldini a ruota libera quello che si presenta ai microfoni dei cronisti a Yokohama, dove il Milan è in attesa di affrontare il Boca Juniors domenica mattina nella finale del Mondiale per club.
Mondiale per club: ci avresti scommesso, a 38 anni?
"Negli ultimi anni, alla domanda su cosa mi riproponessi ancora di raggiungere nel mondo del calcio, ho spesso parlato del ritorno a Tokyo, perché questa presenza ha un valore, si arriva qui se si riesce a vincere la Champions League".
Mondiale, lato tecnico
"Si sapeva che la sfida che poteva dare qualcosa in più era l'ultima, la finale, con il confronto fra la squadra europea e quella sudamericana. Ricordiamoci però che sarà una finale e non sempre ci si può attendere che sia bella. In questo torneo mi sorprendono le squadre messicane, sono forti, ma qui in Giappone non riescono a brillare. Io non ero favorevole all'inizio a questa formula, mentre adesso, vivendola, mi sembra particolarmente azzeccata".
Kakà... e Van Basten
"Lui e Van Basten sono giocatori diversi. E comunque Ricky ha già raggiunto livelli straordinari: anche se ha giocato poco ha già vinto un Mondiale, e con il Milan ha fatto cose super. Come emblema rivedo certamente Van Basten in lui".
La fascia di capitano
"Non c'è una regola precisa nei club, mentre in Nazionale è capitano chi ha più presenze. In una squadra di club si diventa capitani anche in base alle valutazioni della società, dell'allenatore, in base alle sensazioni della squadra. Il Milan non ha ancora deciso cosa accadrà fra sei mesi quando io concluderò l'attività agonistica, so però che ci sarà una discussione democratica. Certo, anch'io dirò la mia, fare il capitano significa occuparsi di tanti aspetti della vita della squadra".
Boca Juniors
"Questa partita è un'altra storia rispetto al 2003, così come ad Atene fra Milan e Liverpool è stata un'altra storia rispetto ad Istanbul. Il Boca è una squadra argentina classica, ha un suo marchio, ha un ritmo lento, giocano anche su quello, puntano a farti perdere il ritmo. Rispetto al 2003 noi forse sentiamo ancora di più la partita. Del resto, anche grazie all'influenza dei nostri brasiliani che tengono tantissimo a questa partita, l'importanza del titolo mondiale per club è avvertita sempre di più, è una competizione in continua crescita".