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Dario Canovi: "Mercato senza Moggi? Certe amicizie non si dimenticano"

Dario Canovi: "Mercato senza Moggi? Certe amicizie non si dimenticano"
mercoledì 31 gennaio 2007, 14:132007
di Germano D'Ambrosio
fonte Radio Spazio Aperto

L'Avvocato Dario Canovi è intervenuto in diretta ai microfoni di Radio Spazio Aperto parlando dei suoi assistiti e del mercato in generale. "Abbiamo portato il giovane portiere Puggioni dal Pisa alla Reggina. Lo stesso Moggi in un articolo aveva detto che questo era un affare da portare e Foti, per mia fortuna l'ho ascoltato. Evidentemente certe amicizie non si dimenticano e si continuano a seguire certi consigli. Per il resto è un mercato in tono dimesso e per dirla con Lotito senza moneta i cammelli non si muovono". L'assenza di movimenti, secondo Canovi, ha però una ragione più profonda: "C'è disorientamento in chi ha perso una guida sicura - spiega l'agente di calciatori -. Noto un certo scombussolamento dopo il terremoto estivo: prima tante società si affidavano a centri di potere ben precisi o ai consigli di amici che ora non ci sono, anche se ho paura che siano soltanto momentaneamente assenti". Una sorta di previsione per uno dei grandi accusatori del sistema Moggi: "Sto diventando antipatico a forza di fare la Cassandra - dice Canovi - ma purtroppo devo constatare che nulla è cambiato. Purtroppo, chi ha indagato su certe cose è rimasto con in mano il cerino che scotta ma non brucia.

La Federazione stessa sembra scrivere regole 'al contrario', basta vedere il nuovo regolamento per l'attività dei procuratori: favorisce solamente gli abusivi, gli affaristi e gli
speculatori azzeccagarbugli i quali senza nessun titolo parlano in tv vicino ai presidenti dei club e lavorano a trasferimenti multimilionari. La situazione non solo non è migliorata, ma è addirittura peggiorata". La responsabilità, in parte, è secondo lui anche del Commissario della Figc Pancalli: "Il Commissario è una persona onesta, ma non conosce il mondo del calcio e, soprattutto per il regolamento sugli Agenti, si è affidato a persone non competenti". Il coinvolgimento della categoria, per Canovi, è stato quasi nullo e soprattutto inutile: "Hanno intrpellato l'A.I.A.C.S., un'associazione che in pratica non esiste più, avendo solo una quindicina di iscritti e tra l'altro consto che non è stata neanche ascoltata più di tanto, visto che il regolamento attuale è peggiore di quello precedente. C'è nella categoria però una voglia di reagire e, insieme ad altri colleghi, stiamo cercando di dar vita ad un'altra associazione". Quando gli si chiede se stiano per nascere altri 'centri di potere' Canovi risponde che "esistono altre concentrazioni di potere su cui bisogna fare attenzione, anche se non preoccupano come quelle precedenti, che avevano diramazioni e connivenze ai piani alti della stessa Federazione, delle società e di grandi istituti bancari". I rimpianti per come si è gestita la vicenda calciopoli sono tanti, ma per il futuro Canovi ha una speranza: "Abbiamo perso tutti quanti una grande occasione. Mi auguravo che il Commissario Pancalli, avendone i poteri, cambiasse realmente le regole e attuasse una riforma profonda. Per il futuro spero invece che personaggi come Borrelli e Palazzi dimostrino intenzioni più serie rispetto ai loro predecessori e intervengano con maggiore decisione".