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ESCLUSIVA TMW - Vadacca: "Ho scelto l'Andria perchè è una società con un grande futuro"

ESCLUSIVA TMW - Vadacca: "Ho scelto l'Andria perchè è una società con un grande futuro"
domenica 4 febbraio 2007, 19:592007
di Stefano Sica

Domenica scorsa è stato il grande giorno del debutto in maglia biancazzurra e, con una vittoria sulla capolista Sorrento maturata in modo rocambolesco ma in definitiva meritato, esordio migliore non poteva esserci per questo bomber in cerca di riscatto, dopo l'addio traumatico da una squadra ed una società che sembravano fossero diventate per lui una seconda pelle, dopo un amore durato ben quattro anni. Sì, perchè il distacco di Massimiliano Vadacca da Manfredonia, pur non intaccando in alcun modo i suoi rapporti con la tifoseria, rimasti idilliaci, non è stato indolore con la dirigenza.

Massimiliano, non potevi sperare in un debutto migliore, davanti al tuo nuovo pubblico, battendo la capolista e per giunta con un finale davvero vietato ai deboli di cuore...
"Quello che importava davvero era il risultato, molto più della mia prestazione. E direi che è stata una bella soddisfazione battere una grande squadra come il Sorrento, giocando un secondo tempo senza timori reverenziali, facendo girare bene la palla, con velocità, e costringendoli in pratica a giocare sempre bassi".

A 34 anni stai intraprendendo una avventura difficile e stimolante, spiegaci cosa ti ha spinto a scegliere una piazza come Andria.
"Perchè è una società che ha grandi ambizioni per il futuro. Sotto c'è un progetto davvero interessante, di cui avevo intenzione di fare parte. E poi il calore dei tifosi lo conosciamo tutti, qui mi hanno fatto sentire subito un giocatore importante, e questo era fondamentale per il mio morale e la mia voglia di tornare a mettermi in discussione".

Sembrava ad un certo punto che tu stessi per chiudere con il Gallipoli, visto che il presidente Barba ti corteggiava da tempo e non faceva mistero di volerti portare in giallorosso. Cosa ha bloccato tutto?
"Onestamente non saprei. Posso solo dirti che si stava perdendo troppo tempo per motivi a me ignoti e, quando è arrivata la proposta dell'Andria, non ho avuto indecisioni e l'ho accettata immediatamente".

Dopo quattro stagioni cosa immortalerai dell'esperienza di Manfredonia nell'album dei bei ricordi?
"Il rapporto con i tifosi. Mi hanno sostenuto volendomi sempre un gran bene. Con loro non c'è stato mai nessun problema, e mi è dispiaciuto molto dover andar via, ma solo per loro".

Quindi vuoi dire che i rapporti con il presidente Riccardi non hanno avuto la stessa impronta. Circostanza del resto divenuta di pubblico dominio.
"Il fatto è che a Manfredonia è tutta una questione politica, ed i dirigenti si comportano da perfetti politici. Quando si vinceva erano molto bravi ad attribuirsi i meriti, quando si perdeva sono stati altrettanto abili a scaricare tutte le responsabilità. Questo è stato il loro metro di comportamento, inaccettabile per me".

Come ti collochi tatticamente nello scacchiere di mister Di Leo?
"Io sono una seconda punta. Davanti giochiamo in tre, e con Arcadio costituiamo due mezze punte alle spalle della prima".

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