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Fiorentina: Frey e quei segnali di fumo...

Fiorentina: Frey e quei segnali di fumo...
lunedì 3 dicembre 2007, 08:202007
di Appi .
fonte di Stefano Borgi per firenzeviola.it

L'espressione aveva un vago sapore di rassegnazione mista a scoramento e, del resto, come fargliene una colpa; gli attaccanti di nerazzurro vestiti spuntavano davanti a lui come funghi, come quelle apparizioni che lasciano a bocca aperta, come quelle voci che ammaliarono Giovanna d'Arco. E come la Pulzella d'Orleans (vero nome Jeanne d'Arc ed era non a caso francese come il nostro protagonista), Sebastien Frey veniva messo al rogo (metafora, niente di blasfemo per carità) dallo strapotere nerazzurro.

Provvedeva in particolare il fenomeno svedese che di nome fa Slatan e di cognome Ibrahimovic (dimenticavamo, per il talento e per la desinenza in IC, ha sangue anche Croato) ad evidenziare le doti del portierone viola che in più occasioni ha limitato il passivo con interventi a dir poco "prodigiosi", tanto che, ad un certo punto, sembrava l'orsetto preso a pallate dai divertiti avventori di un Luna Park. "Frey? Gli ho fatto i complimenti, è uno dei più forti portieri del campionato"; parole e musica del "nasone" interista (il tutto detto affettuosamente e poi, lo vogliamo trovare o no, un difetto ad uno che gioca così bene al calcio?), che non si è limitato a questo ma, dopo l'ennesima prodezza su un suo tiro a botta sicura (era almeno il quarto tentativo e si era al 58'), ha porto la mano a Sebastien scambiando con lui un "pugnetto" di compiacimento, gesto che almeno al sottoscritto...ha fatto sorgere "cattivi pensieri".

Mi spiego meglio tornando al punto di partenza: sovente è proprio il portiere a dare la scossa, la carica alla squadra, specie in un momento, o nel totale di una partita, di difficoltà cercando di scrollarne la paura di dosso e di stimolare una pronta reazione. Niente di tutto questo; Frey rimbalzava da tutte le parti, parava l'imparabile, ma nessun rimprovero, nessun urlo, nessuna voce grossa sul viso di qualche compagno, in definitiva... rassegnazione completa. In altri momenti, forse, la cosa sarebbe passata inosservata ai più, ma, anche e soprattutto alla luce delle dichiarazioni del francese in una recente intervista rilasciata al "Guerin Sportivo", ("L'Inter vincerà il campionato, ha due squadre. La Fiorentina può entrare nella lotta il prossimo anno, affiancando qualche campione ai giovani. Ma sono sincero: con l'attuale tetto ingaggi molti di noi subiranno l'assalto dei grandi clubs"), tutto questo assume una luce diversa, e anche l'apparentemente innocente "pugnetto", ha dato l'idea di un tacito e futuribile cenno d'intesa.

Solo dietrologia spicciola? Speriamo di sì, ma lasciateci almeno il beneficio del dubbio. Segnali di fumo abbiamo titolato, e tali sono, anche nel colore, non nero tenebra ma neanche bianche, seppur con qualche macchia; diciamo fumo di un colore grigio, come una fumata sinonimo d'incertezza circa l'elezione del Papa (e ridagli con la blasfemia...scusate, ma ribadisco la mia buona fede). E allora, che avrà voluto dire con quelle parole? Quale obiettivo voleva raggiungere? E soprattutto, con quella dimostrazione di superiorità schiacciante, l'Inter non avrà provocato un po' d'invidia nell'estremo difensore viola che, provando da parte nostra a tradurre il sopracitato atteggiamento remissivo, avrà pensato fra se... "Se gioca nell'Inter uno come Julio Cesar, potrei farlo anch'io, e l'Inter...è proprio una bella squadra"? Intendiamoci: Frey sta benissimo a Firenze, stima incondizionatamente Prandelli, i Della Valle, ed ha abbracciato in pieno il progetto Fiorentina; certo "pecunia non olet" e neanche le vittorie ed i trofei, e considerando il tetto ingaggi che sembra resistere nelle idee di Corvino e gli "anni luce" che intercorrono (e probabilmente continueranno ad intercorrere nei prossimi anni) fra viola e nerazzurri, fossimo nella testa dei tifosi viola, qualche pensiero comincerebbe a materializzarsi.

Poi ci sono le dichiarazioni di Mutu ("Sto resistendo alla corte del Real")... ma lasciamo stare. Sarà un argomento che dibatteremo in un'altra occasione; per adesso preoccupiamoci (e lo stesso facciano Corvino e i della Valle) della "tristezza" di Frey...