Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloternanaturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Fiorentina, Giovanni Guerrini: "Quel gol a San Siro lo porto nel cuore"

Fiorentina, Giovanni Guerrini: "Quel gol a San Siro lo porto nel cuore"
giovedì 8 marzo 2007, 19:522007
di Appi .
fonte firenzeviola.it

Ricorre oggi una data importante. L'8 marzo di ventisei anni fa a Milano la Fiorentina si imponeva sull'Inter per due gol su uno, grazie alle reti realizzate da Guerrini e Daniel Bertoni
Firenze Viola.it ha sentito uno dei protagonisti di quella vittoria: Giovanni Guerrini.
Sono passati 26 anni da quella bellissima vittoria a San Siro, che ricorda ha di quella partita?
"E' stato uni dei ricordi più belli che conservo della mia parentesi calcistica. I ricordi sono sfumati, ma di quella partita l'ho abbastanza nitido. Il gol lo realizzai di testa,su passaggio di Antognoni dalla bandierina del calcio d'angolo. Perdevamo uno a zero per un gol di Altobelli, ci siamo ripresi alla grande portando a casa il risultato con raddoppio di Bertoni. A San Siro non era facile vincere. Inoltre per me c'era la felicità di aver realizzato un gol importante. Per un difensore non era facile andare in rete ed anche se ne ho segnati altri, quello per me è il più importante. Ero anche molto giovane".
Che cosa fa oggi?
"L'unica cosa che mi lega al calcio sono le partitelle amatoriali che faccio con altri ex viola. Sono uscito completamente da questo mondo. Ho intrapreso un lavoro nel campo della metalmeccanica"
Cosa pensa del calcio dei giorni nostri?
"E' un calcio molto cambiato, soprattutto non c'è più l'attaccamento alla maglia. I giocatori sono liberi professionisti e seguono i loro interessi. Allora la maglia era proprio cucita addosso, non un modo per guadagnare. Entrava proprio nel nostro DNA. Lasciare la squadra di appartenenza era un colpo al cuore che si sentiva moralmente. Io mi ricordo ancora del dolore che provai quando lasciai la Fiorentina per trasferirmi alla Sampdoria.

Nella Fiorentina c'ero cresciuto, ero stato a Firenze dall'età dei dieci anni a ventuno. .Per me fu terribile, mi crollò il mondo addosso, insomma fu un vero dramma".
Ultimamente è aumentata la violenza nel calcio...
"Purtroppo non è solo un fenomeno calcistico. Si è accentuato ulteriormente negli stadi. Si assiste ad una vera e propria caccia al poliziotto. Anche ai miei tempi si assisteva a qualche scaramuccia tra tifosi. Giusto curare ma serve anche prevenire"
Segue sempre la Fiorentina? Andrà in Champions?
"La Fiorentina la seguo e mi sta dando grandi soddisfazioni. Da due anni sta facendo molto bene. L'artefice principale a mio avviso è mister Prandelli. Rappresenta l'anima di questa squadra. A questo punto si merita di andare in Champions, per quello che sta facendo da due anni a questa parte. Lo scorso anno non ci andò per calciopoli. La Fiorentina è stata ingiustamente la squadra più penalizzata".
Un calcio molto diverso dai suoi tempi. Anche calciopoli una parentesi brutta...
"Magari alcuni personaggi come Moggi c'era anche allora, ma credo e voglio sperare che fosse solo sudditanza psicologica. Il problema sono tutti i soldi che girano intorno alle squadre, tipo sponsor e diritti televisivi".