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In A arriva il superarbitro

In A arriva il superarbitro
martedì 16 gennaio 2007, 09:482007
di Marco Frattini
fonte Marco Ansaldo per La Stampa

Arbitri più ricchi. E migliori. Come se l'una cosa dipendesse dall'altra. Dopo decenni di discussioni siamo alla nascita del professionismo, quello vero, «non il palliativo dei rimborsi spesa che ci sono adesso» come ha definito Cesare Gussoni il sistema di emolumenti che porta gli internazionali di prima fascia a guadagnare tra i 200 e i 300 mila euro lordi all'anno e quelli di minore spicco più o meno la metà. Sembrano tantissima roba rispetto alla media degli italiani. Evidentemente non sono abbastanza da suscitare il rispetto dei calciatori e dei tecnici. «L'ho percepito da certe frasi. Parlano degli arbitri come se fossero dei poveracci», ha osservato Gussoni. Quanto è emerso ieri dalla riunione romana delle componenti del calcio è che si può lavorare al progetto di una casta di una ventina di super-professionisti molto ben pagati (immaginiamo oltre i 500 mila euro) ai quali affidare tutte le partite della serie A. La B sarebbe diretta dagli emergenti o da qualcuno di prima fascia nelle domeniche in cui è escluso dal campionato maggiore. «Nell'ultimo decennio si è perso tempo - ha detto Gussoni - ed è demagogia pensare che, con le nuove generazioni, si possano trovare 41 arbitri perfettamente intercambiabili e dello stesso livello. Per arrivarci servirebbero tempi lunghi». Perciò si fa largo la scorciatoia. Scegliere un gruppo di eletti, pagarli molto bene per legarli al professionismo e migliorarne l'addestramento. «Se anche in altri Paesi si seguisse la stessa strada potremmo scambiarci gli arbitri migliori».

Staremo a vedere. Così come andrà verificato l'esito del braccio di ferro tra il consulente arbitrale Collina e Sky, che non ha gradito l'impegno assunto dal viareggino con l'Aia, seppure a titolo gratuito. Il doppio ruolo, secondo i responsabili della tv, impedirebbe all'illustre collaboratore di esprimersi in libertà. Sabato scorso, a ventiquattr'ore dalla prima lezione di Collina agli ex colleghi, è stata cancellata la sua designazione come commentatore in studio per Torino-Inter. Anche in questo caso ballano soldi, tanti soldi. Sky ha interpellato i legali per esplorare una via d'uscita, che si vorrebbe amichevole (risoluzione consensuale). Soluzione difficile. In ogni caso, Collina non comparirà più in video sino alla scadenza dell'accordo, a fine giugno, quando sarà finalmente libero di accettare l'incarico di designatore.

Altre cose bollono nel pentolone. La voglia di riappacificazione che ha colto l'arbitro Farina, ad esempio, che ieri ha stretto la mano a Seedorf dopo le polemiche del derby e si è detto pronto a farlo con Nedved, se vorrà. Poi ci sono le situazioni surreali come quella degli auricolari che con l'inizio del girone di ritorno saranno utilizzati dalla terna arbitrale (più il quarto uomo) per comunicare in campo: ma finora sono arrivati solo dieci kit, l'azienda produttrice li sforna a rilento, per cui la novità verrà adottata in serie A mentre la B dovrà aspettare qualche settimana. Oppure l'introduzione di nuove figure, dal «portavoce arbitrale» che a fine partita spiegherà le decisioni più contrastate fino alla cassetta dei reclami, che uno immagina sia una buca delle lettere, in realtà è un tizio che raccoglie le proteste dei club e le inoltra alla commissione arbitrale perché dia una spiegazione tecnica. Si coglie uno sforzo di trasparenza e partecipazione. Sarà per questo che ieri il dibattito è stato più vario che gli anni scorsi quando nessuno parlava perché tutti erano convinti che le decisioni si prendessero in altri luoghi. Bisogna vedere cosa si realizzerà davvero. Ad esempio dai calciatori e dagli stessi club è arrivata la richiesta di piantarla con il fair play ipocrita: Campana invierà una lettera ai giocatori perché non sospendano più il gioco appena vedono che uno è a terra. Sarà l'arbitro a decidere se è il caso di soccorrere subito l'infortunato. Sarebbe un bel colpo di spugna alle manfrine.