In Israele come Campioni: i tifosi scelgono la formazione
Tutti vorrebbero poter decidere come schierare la propria squadra: quali giocatori premiare e quali mandare in panchina, puntare su un tridente offensivo o invece su un prudente 5-3-2 se l'avversario è particolarmente insidioso. Moshe Hogeg, un imprenditore israeliano appassionato di calcio, ha deciso di utilizzare Internet per realizzare il sogno di tutti i tifosi. Con la sua azienda, la Web2Sport, ha deciso di acquistare per 500.000 dollari l'Hapoel Kiryat Shalom, una piccola squadra della terza divisione dilettanti israeliana. Collegandosi al sito tutti potranno così scegliere lo schema con cui la squadra dovrà scendere in campo e dare consigli all'allenatore.
L'IDEA ISRAELIANA - Al 26enne Hogeg l'idea è venuta all'indomani di una cocente delusione: l'esclusione del talento argentino Lionel Messi durante la partita Germania-Argentina, nei quarti del Mondiale 2006, ad opera del c.t. Pekerman. "Milioni di appassionati in tutto il mondo volevano Messi in campo, ma un solo uomo ha deciso di non farlo giocare, e questo ha fatto perdere la partita all'Argentina - ha raccontato -. Da quel giorno, ho deciso che bisognava fare qualcosa".
Quella del giovane imprenditore israeliano non è però certo un'idea così originale. L'esperimento del pubblico che da casa condiziona le scelte del tecnico è già andato in onda nel recente passato sulle reti Mediaset. Nel reality show "Campioni" Ciccio Graziani si è cimentato per due anni con il ruolo di allenatore del Cervia: per mettere in campo la formazione doveva attendere l'indicazione del televoto e lo stesso, anche se solo in alcune amichevoli, accadeva per le sostituzioni durante la gara. Un format che nelle intenzioni di chi lo ha proposto avrebbe dovuto attirare un gran numero di appassionati, ma che in realtà non ha prodotto grandi risultati.
L'IDEA INGLESE - Altro discorso è quello che riguarda l'iniziativa di Will Brooks, tifoso del Fulham che all'inizio dell'estate lanciò attraverso il sito www.myfootballclub.co.uk un progetto di azionariato popolare: 50.000 persone, 35 sterline a testa per comprarsi un club inglese, scelto tramite referendum tra i soci, e poi gestirlo. Ma qui forse l'impresa è un po' troppo complicata da portare a termine.