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Inter, Materazzi: "Ho rischiato la carriera"

Inter, Materazzi: "Ho rischiato la carriera"
mercoledì 29 agosto 2007, 09:012007
di Giuseppe Di Napoli
fonte La Stampa

Sei giorni dopo il grave infortunio di Budapest nel corso di Ungheria-Italia, Marco Materazzi è tornato ad Appiano Gentile accompagnato dalla moglie Daniela e dai suoi tre figli. Un saluto a mister Mancini e ai compagni di squadra, poi il racconto del suo infortunio ai microfoni di Inter Channel.

«È la prima volta che mi rivedo in tv - dice il difensore guardando le immagini di quanto successo a Budapest -. Credo di aver individuato il momento nel quale mi sono fatto male, ma la cosa che mi fa ben sperare è che il colpo non è stato fortissimo. Ho perso tanto sangue, questo sì, e ora capisco perchè tiravo su la testa e mi veniva da svenire. Appena subito il colpo sono rimasto a terra, ho cercato di tranquillizzare l'arbitro e poi ho provato a tirarmi su anche perchè sentivo i fischi dei tifosi che pensavano che stessi simulando. Sono tornato negli spogliatoi con le mie gambe, ma avevo già capito che non mi era capitato nulla di buono. È difficile raccontare che cosa ho provato negli spogliatoi: mister Donadoni mi ha detto che dovevo giocare il secondo tempo, io ho risposto che non ce la facevo. Lì qualcuno ha capito che non era una cosa buona... . Con il passare dei minuti, poi, il muscolo cresceva sempre più.Arrivati in Italia, se devo essere sincero non vedevo l'ora che i medici mi addormentassero. Avevo talmente tanto dolore, non ne avevo mai provato tanto, e speravo finisse alla svelta».

«I professori Benazzo e Combi sono stati tempestivi e hanno preso subito in mano la situazione, credo abbiano deciso al meglio. Ho sentito un male incredibile, in aereo mi torcevo dal dolore e pensavo a Daniela, mia moglie: dice spesso che il parto è il dolore più grande che una persona possa provare. Penso di esserci arrivato molto vicino, è un pò come se avessi partorito anch'io... Ora penso che la cosa migliore sia camminare un pò, aiuta la linfa a muoversi e a non depositarsi, poi spero di togliermi presto tutto questo "infarcimento" del muscolo. In ogni caso ci tengo a dire che penso di essere una persona molto fortunata. Aver deciso di prendere l'aereo è stata una decisione forte, con un'emorragia interna in corso rischiavo la carriera. Invece è andata bene, volevo tornare subito casa e sapevo di mettermi in buone mani. Rimanere lì avrebbe ritardato l'operazione con il rischio che il muscolo andasse in necrosi. Per questo mi reputo fortunato: sono contento delle scelte che ho fatto e di quello che farò per recuperare. Devo ringraziare tutti quelli che mi hanno scritto, anche attraverso il mio sito personale, e non sono solo interisti: questo fa onore a me e anche a loro. Ho potuto fare solo una lettera per ringraziarli perchè fisicamente non avrei potuto rispondere a tutti singolarmente. Sì, è vero, ho scritto «grazie, non vi deluderò». Non lo farò mai sino a quando le gambe me lo permetteranno».

L'infortunio lo ha costretto a saltare l'esordio in campionato dei campioni d'Italia, fermati sull'1-1 dall'Udinese. Un mezzo passo falso che ha già fatto nascere le prime critiche alla squadra. «È normale - risponde il campione del mondo -. Tutti ci attendevano al varco, ma in questi momenti abbiamo sempre dimostrato la nostra forza, quando tutti ci attaccano. E questo è proprio quello che faremo...».