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Javi Moreno, un topo in maglia rossonera

Javi Moreno, un topo in maglia rossonera
giovedì 11 ottobre 2007, 21:102007
di Francesco Letizia

Javier Moreno Varela, in campo semplicemente Javi Moreno, è uno di quegli acquisti che ha lasciato il segno nel cuore dei tifosi del Milan: il suo nome infatti rimane uno dei più leggendari tra i pacchi del mercato della storia rossonera, la cui palma va indiscussamente al giamaicano Luther Blisset. Nato a Silla, un paese di 16mila abitanti nella Comunità Valenciana, il 9 ottobre 1974, Javito ha scelto sin da piccolo il ruolo di attaccante in campo: non dotatissimo né tecnicamente né fisicamente, si dimostrava però un centravanti prolifico ed utile al gioco di squadra, tanto da entrare nella prestigiosissima Cantera blaugrana del Barcellona. In maglia Culè però, Javi Moreno non esordisce mai, fatta eccezione per le 10 presenze (con 5 goal) nella stagione 1995/96 disputata nella squadra B dei catalani, nella Seconda Divisione spagnola; la buona media realizzativa di 0.5 goal a gara attira però sul 22enne "delantero" valenciano l'attenzione di diversi club di B, su cui riesce a spuntarla il Cordoba. Al "Nuevo Arcangel", Javi non replica le buone prove del Barça B, e dunque a giugno, dopo 15 presenze e 0 gol, abbandona anche il biancoverde: scende di categoria, in Tercera Division, nel Yeclano, ma a dicembre '97 arriva una chiamata che, nonostante un inizio difficile, gli cambierà la vita. E' quella dell'Alaves, dove Moreno disputa 10 partite con un gol nel 97/97 ma dove "El Raton" diventerà una star qualche anno dopo: in mezzo, prima una buona stagione al Numancia con 18 marcature in 38 partite di Seconda Division. Il ritorno all'Alavés, squadra rivelazione per un biennio infuocato a cavallo della fine del secolo e l'inizio di quello nuovo, lancia Javi nel calcio che conta: 7 goal al primo anno (e qualificazione in Uefa), ben 33 in 34 partite al secondo. Proprio nella stagione 2000/01, Javi Moreno si impone come trascinatore della mitica squadra che si qualificò per la Coppa UEFA 2000/2001, manifestazione nella quale disputa otto partite andando a segno ben sei volte: nella sfortunata finale persa 4-5 contro il Liverpool, Javito timbra il cartellino due volte in tre minuti. Nell'estate 2001, Moreno diventa dunque l'uomo del mercato europeo: su Liverpool, Barcellona e Real Madrid ha la meglio il nuovo Milan, alle prese con la rifondazione di Fatih Terim. Trentuno miliardi di lire il costo per il centravanti, che arriva in tandem con il terzino destro rumeno Cosmin Contra, suo fidato uomo assist in Spagna: in un attacco che annovera Filippo Inzaghi ed Andriy Shevchenko non è semplice per Javi trovare il suo spazio in un Milan che, tra l'altro, parte con qualche difficoltà. Alla fine della stagione, durante la quale la panchina viene divisa tra Terim ed Ancelotti, lo score del "Raton" è di 16 presenze e due gol, più un'altra doppietta in Coppa Italia alla Lazio. Memorabile il match del 24 febbraio 2002, in cui Javi mette a segno una doppietta contro il Venezia in una partita (1-4) crocevia della stagione rossonera: "E' il Milan di Javi il Supremo" titolava la Gazzetta dello Sport il giorno dopo, pronosticando una rinascita del bomber spagnolo...Pronostico fallito, visto che a giugno il bomber (ma non troppo) valenciano viene impacchettato e rispedito nella penisola iberica, per ben 25 miliardi, all'Atletico Madrid di Jesus Gil: un'occasione quella capitata al duo Galliani-Braida, di perderci il meno possibile in un affare oggettivamente sbagliato, forse rimediato però prima di trasformarlo in un oggetto misterioso.

Come viene ricordato dai tifosi rossoneri quel numero 19? "Javi Moreno? Topo Gigio!" vi risponderà la maggioranza. Sarà per quel naso pronunciato, gli occhi stralunati e l'aria buffa. Sarà la traduzione di "El Raton", suo soprannome di infanzia. Ma Javi Moreno, bomber senza bombe nel piede, è passato agli annali come Topo Gigio: i più attenti si ricorderanno anche i suoi arrivi a Milanello, con il connazionale Josè Mari, a bordo di una modesta (per un miliardario) Opel Zafira, con musica spagnola (prevalentemente il suo gruppo preferito, gli "Estopa"...quando si dice il caso) a tutto volume. Rimpianti? Forse quello di aver pescato uno dei migliori giocatori della stagione precedente, ma senza controllare il suo anonimo passato: un Ricardo Oliveira versione 1.0, direbbero i maligni. Rimpianti di certo non ne ha lasciati neanche a Madrid, dove mette a segno solo 5 gol in 29 presenze in una stagione e mezzo: tanto meno poi al Bolton Wanderers, dove Javi passa a gennaio 2004, rimanendo completamente a secco. Il canto del cigno, o del Topo, in questo caso? Arriva poi a Saragoza, dove nella stagione 2004/05 ha uno score di 18 presenze e 4 gol. Ma che fine ha fatto oggi Javito? E' tornato quasi 10 anni indietro, al Cordoba: è stato protagonista della promozione dei biancoverdi dalla Terza alla Seconda divisione, realizzando 24 goal in 32 partite. E in questo avvio di anno, ha disputato già 400 minuti in serie B senza l'ombra di una rete. Come a dire, "il Topo" perde il pelo, ma non il vizio!